Il primo volo passeggeri Chicago-Washington 100% green
È successo un po’ in sordina, ma eccoci qui.
Tratta: Chicago O’Hare International – Ronald Reagan Washington National Airport.
Tempo: Tre ore di volo
Carburante: SAF (Sustainable Aviation Fuel)
Numero di passeggeri: 100.
Cosa c’è dentro questo SAF? Beh, intanto e’ un prodotto sponsorizzato da studi e fondi del Bioenergy Technologies Office del dipartimento dell’energia americano. Dentro ci sono biomasse (principalmente mais e l’etanolo che ne deriva), scarti agricoli ed oli vegetali spesi.
L’obiettivo è di arrivare al 100% di carburante SAF entro il 2050. Questo sarebbe ovviamente un passo gigantesco considerato l’impatto del nostro volare sulle concentrazioni di CO2 in atmosfera.
In realtà la United Airlines aveva già iniziato dal 2016 a miscelare SAF con carburante regolare, ma questa è la prima volta che l’intero volo ha usato carburante green.
Negli USA la produzione di bio-carburante ha già creato 68,000 posti di lavoro, in ricerca e gestione, 50 miliardi di litri di carburante green, e salvato oltre 500 milioni di metri cubi dall’essere immessi in atmosfera.
Ovviamente la strada è ancora lunga e trasformare queste imprese da una tantum su voli di media lungezza è ben diverso che trasformare l’intera industria del volare. Il SAF per ora è 4 volte più costoso dei carburanti fossili e la produzione è limitata. Ovviamente c’è il problema di “da dove prendere” l’etanolo, visto che a parte gli scarti alimentari, occorrerebbe creare enormi piantagioni dedicate al mais e questo significa disboscare e creare monoculture.
Però le cose cambiano, e si parte sempre così, in sordina. Anche i pannelli solari erano costosi e a resa limitata vent’anni fa. Anzi, tutto a un tratto le parole del primo ministro di Danimarca che vuole tutti i voli interni a carburante green entro il 2025, non sembrano poi così campate in aria.
L’umanità non è mai tornata indietro e di fronte ad ogni ostacolo abbiamo trovato un modo per andare avanti.