Il Prana: la chiave dell’equilibrio fisico-spirituale
Nello yoga la capacità di saper padroneggiare il respiro ha un ruolo fondamentale. Questo perché, attraverso la consapevolezza, questo esercizio consente di controllare e regolarizzare eventuali squilibri e disfunzioni dell’organismo, in particolare tra corpo e psiche, ristabilendo la salute spirituale nella sua interezza. Infatti, attraverso la respirazione, gli esseri viventi oltre all’ossigeno ottengono il prana, l’energia vitale.
I testi sacri sostengono che l’essere umano sia dotato di 72000 nadi, canali cioé in cui il prana scorre, rigenerando e rivitalizzando il corpo. Quando dormiamo non c’è nessuno che dirige le nostre attività vitali, il sistema respiratorio, circolatorio e così via: nella notte al pari del giorno è proprio l’Energia Vitale, Prana che spinge e scorre affinché la vita si mantenga in noi e fuori di noi.
L’ossigeno e il prana, dunque, collaborano incessantemente in funzione della vitalità dell’organismo, fisico, mentale ed emotivo.
Per questo gli antichi Maestri dello Yoga realizzarono, concretizzarono e divulgarono vere e proprie tecniche per sviluppare la consapevolezza del respiro, tecniche in grado di attivare e potenziare la concentrazione di questo aspetto fondamentale in funzione del benessere dell’uomo, della sua capacità di conoscersi e quindi auto-comprendersi, auto-guarirsi.
Da qui, l’invito alla conoscenza e comprensione di noi stessi che risuona in frasi ormai familiari come:
– “Cambia te stesso e cambierai il mondo” (Osho Rajneesh, 1931-1990)
– “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” (Mahatma Gandhi, 1869 – 1948)
– “Conosci te stesso e conoscerai l’universo e gli Déi” (iscrizione greco antica riportata nel tempio di Apollo a Delfi)
Migliorando, guarendo, amando noi stessi, è possibile comprendere amorevolmente il mondo, conoscere l’altro di fronte a noi e così facendo, migliorare il mondo e conoscere l’universo e i suoi misteri.
Le tecniche dei Maestri prendono il nome di Pranayama, parola composta da “Prana”, che vuol dire appunto respiro vitale, e da “Yama”, che significa espansione, del respiro, quindi, e di conseguenza della mente. Attraverso la pratica costante dei Pranayama diventa possibile il miglioramento fisico del corpo in quanto l’ossigeno con il prana riesce a penetrare nei tessuti, nelle cellule, portando rigenerazione, ringiovanimento, benessere. Contemporaneamente chi lo pratica, sperimenterà il miglioramento emotivo, psichico.
Proseguendo attraverso le precise tecniche di respirazione è data all’uomo la possibilità concreta di consapevolizzare (derivato di “consapere”, composto di “con” e “sapere.” Quindi vivere se stessi con sapere, con piena conoscenza di sé) se stesso come essere umano e come essere umano nel mondo.
Comprendiamo così il significato della frase di Madre Teresa di Calcutta: “Più gocce d’acqua pulita ci saranno, più il mondo risplenderà di bellezza”. Solo grazie al reale e consapevole benessere individuale, infatti, è possibile perseguire il benessere del pianeta.