Il Peyote
Nome Botanico: Lophophora Williamsii (lem.) Coulter
Famiglia: Cactacee
Forme e sottospecie: i Huichol distinguono molte sottospecie di peyote in base alla struttura grafica. Una forma assomiglia al fiore della Solandra e di conseguenza chiamato Kieri. Un altro ha una riminiscenza di mais (Zea Mays). Entrambe le forme sono utilizzate nei rituali sciamanici. Un’altra forma è conosciuta come “ la porta per l’altro mondo” mentre la chiesa dei Nativi americani chiamano “capo” la forma con 14, 15 spicchi. I cactus affetti da virus vengono chiamati Culebra (serpente). Una forma con fiori viola scurorosa é stata descritta botanicamente: Lophophora Williamsii (Lem.) Coult.f.jordanniana.
Sinonimi: Anthaloniun lewinii Hennings, Anhalonium williamsii (Lem.) Lem., Anhalonium williamsii (Lem.) Rümpler, Ariocarpus williamsii Voss,Echinocactus lewinii (Hennings) k. Schum., Echinocactus williamsii Lem. Ex Salm-Dyck, Lophophora echinata Croizat, Lophophora fricii Habermann, Lophophora Lewinii (Hennings) Rusby,Lophophora Lewinii Thompson, Lophophora lutea Backeb., Lophophora Williamsii var. Lewinii (Hennings) Coult., Mammillaria lewinii Karsten, Mammillaria Williamsii Coult.
Nomi comuni: Azee (Navajo), Bacánoc, bad seeds, beyo (Otomì), biisung (Delaware), biote, biznaga, camaba (Tepehuano), challote, chaute, chiee (Cora), ciguri, radice del demonio, radice diabolica, erba divina, whiskey secco, cactus tondo, hicouri, hìculi, hikuli, hìkuli (Tarahumara),h’kuli walula saelìami, hikuli wanamè, hikùri, ho (mescalero), huatari (Cora), hunka (Winnebago), icuri, narcotico indiano, jìcori, jicule (Huichol), jìculi, jìcuri, jìcurite, kamaba, kamba, makan(Omaha), medicina di dio, medizin, mescal, mescalito, mezcal buttons, moon, muscale, mezats (Wichita), pee-yot (Kickapoo), peiotl, pejori (Opata), pejote, pejuta (Dakota, “medicina”), pellote, peotl, peyote, peyote cactus, peyotl, pèyotl (Aztechi,”radice che eccita), peyotle zacatecensis, piule, raìz diabòlica (radice diabolica), rauschgiftkaktus, schnapskopf, seni (kiowa), señi, tna de tierra (terra di cactus), turnip cactus, uocoui, walena (Taos), mulo bianco, wohoki, wokowi (Comanche), xicori
Cenni storici: Il Peyote venne descritto botanicamente nel 1845 e chiamato Echinocactus williamsii. Gli vennero dati altri nomi tecnici. Uno dei più usati dai chimici fu Anhalonium lewinii. La maggior parte dei botanici, ora, sono d’accordo nell’affermare che il peyote appartiene ad un genere distinto: Lophophora. Ci sono due speci: il diffuso L. williamsii ed il L. diffusa locale di Querétaro. L’uso del peyote da parte degli aztechi fu descritto dai cronisti spagnoli. Un resoconto dice che chi ne mangia vede spaventose visioni e rimane ubriaco per due o tre giorni; che era un alimento comune per gli indiani Chichimeca, “sostenendoli e dandogli coraggio per combattere e non sentire la paura, né la fame, né la sete; e diceva che li proteggeva da tutti i pericoli”. Nel 1591, un altro cronista scrisse che i nativi che lo mangiavano “perdevano i sensi, vedevano visioni terrificanti come demoni, ed erano capaci di predire il futuro con l’”inganno satanico”. Dr. Hernàndez, il fisico del re di Spagna, descrisse il cactus come Peyotl zacatecensis e scrisse delle sue “meravigliose proprietà”. Prese nota delle sue piccole dimensioni e lo descrisse dicendo che “esce appena dalla terra, come se non volesse nuocere a chi lo trova e lo mangia”. Recenti studi archeologici hanno trovato bottoni di peyote in Texas risalenti a 1000 anni fa.
L’opposizione all’uso del peyote da parte degli spagnoli nei confronti degli Aztechi fu pesante. Un antico documento della chiesa spagnola paragona il cibarsi del peyote al cannibalismo. Gli spagnoli provarono, con gran vigore, a spegnere il cambiamento religioso che provocò il peyote sugli indiani, ma con scarso successo.
Nel 1720, il rito del peyote fu proibito in tutto il Messico. Ma nonostante quattro secoli di persecuzioni civili ed ecclesiastiche, l’uso e l’importanza del peyote si sono diffusi oltre i confini iniziali. Oggi è così fortemente radicato nella loro dottrina, che perfino gli indiani cristianizzati credono che un santo patrono -El Santo Niño de Peyotl- cammina sulle colline dove cresce il peyote.
Ci sono ancora opposizioni in certe organizzazioni religiose degli Sati Uniti contro l’uso del peyote tra gli indiani come sacramento cerimoniale. Tuttavia, il governo federale non ha mai discusso o interferito seriamente con la pratica, dato che è a scopo puramente religioso. Quelle tribù che vivono lontano dalle fonti di peyote – alcune sono in Canada – possono importare legalmente i bottoni per posta. Malgrado garanzie costituzionali separano chiesa e stato, comunque, un po’ di stati hanno imposto leggi repressive contro ogni uso religioso del peyote.
L’importanza religiosa del peyote persiste tra gli Tarohumare, Huichol, ed altri indiani messicani. I Tarahumare credono che quando il Padre Sole lasciò abitare la terra, lasciò il peyote, o hikuli, per curare le malattie e le sofferenze umane; che il peyote canta e parla quando cresce; che quando viene raccolto canta felicemente; e che Dio parla attraverso la pianta.
Molte leggende riguardo i poteri soprannaturali del peyote sottolineano la sua importanza religiosa. Potrebbe venire considerato solamente come una medicina di tutti i giorni, ma è stato esaltato ad una posizione stretta con la divinità. I trip-raduni del peyote degli Huichols, per esempio, sono altamente religiosi, richiedendo ai pellegrini di dimenticare le esperienze adulte, specialmente quelle sessuali, per incontrare il peyote. I pellegrini devono confessare allo scopo di diventare spiriti ed entrare nella sacra regione attraverso il cancello delle nuvole stridenti, un viaggio che, secondo la loro tradizione, ripete il “viaggio dell’anima dei morti all’altro mondo.”
L’uso del peyote negli Stati Uniti divenne di attenzione pubblica intorno al 1880, quando i Kiowa e gli indiani instaurarono una cerimonia derivante da quelle messicane, ma rimodellata in un rituale di ricerca delle visioni, più tipico degli indiani delle pianure. L’uso del peyote fu registrato prima, nel 1720, in Texas. Non si spiega come il peyote si sia diffuso dal suo habitat nord messicano fino alle regioni più distanti. Durante il 1880, molti missionari indiani girarono di tribù in tribù per diffondere la cerimonia del peyote. Dal 1920, il culto del peyote si diffuse in 13000 fedeli in più di 30 tribù nel Nord America. Ci si è preparati legalmente, in parte per proteggerlo contro il feroce cristianesimo – le persecuzioni missionarie – nella chiesa dei nativi americani, che ora accoglie 250000 membri. Questo culto, una combinazioni di elementi cristiani e popolari, insegna l’amore fraterno, alti principi morali, ed astensione dall’alcool. Considera il peyote un sacramento attraverso il quale Dio si manifesta all’uomo.
Distribuzione: Il Peyote è nativo della valle del Rio Grande in Texas e delle zone settentrionali e centrali degli altipiani del Messico. Appartiene alla famiglia delle cactaceae, che comprende oltre 2000 specie da 50 a 150 generi, nativi principalmente nelle regioni secche dell’America tropicale. Molte specie vengono considerate con curiosità dagli orticultori, ed alcuni hanno usi interesanti per gli indiani.
Coltivazione: la propagazione avviene principalmente da seme. I semi hanno bisogno solamente di essere pressati delicatamente in un terreno sabbioso. La germinazione può richiedere molte settimane , in quanto i semi sono molto piccoli.I semi possono essere piantati tutto l’anno. Il cactus non tollera nessun freddo. Il peyote gradisce un terreno argilloso ricco in minerali e nutrienti.In estate può essere esposto al sole e annaffiato moderatamente,ma il terreno non deve mai rimanere troppo bagnato. Dopo 5 anni può essere raccolto per l’uso.
ASPETTO
Materiale Psicoattivo: Cactus intero. La chimica del peyote è estremamente interessante ed è ancora soggetta ad intensi studi di chimici e farmacologi. Sono stati trovati più di 30 costituenti attivi. Sono principalmente alcaloidi di due tipi: fenylethylamine ed isoquinoline. Sulla mescalina sono state fatte molte ricerche psicologiche e fisiologiche, l’alcaloide responsabile delle visioni colorate, ma gli effetti di molti altri costituenti, isolati o combinati, non sono stati ben capiti.
PREPARAZIONE E DOSAGGIO
Usi Rituali: il rituale del peyote come viene praticato negli USA varia da tribù a tribù. Una tipica cerimonia delgi Indiani delle Pianure avviene una notte alla settimana radunandosi in un teepee. Il fedele si siede in un cerchio intorno ad un altare di sabbia a mezzaluna (vedi p. 6) sul quale viene messo un grosso esemplare chiamato “Capo Peyote” che viene bruciato in un fuoco sacro. Le ceneri vengono disposte in modo da formare un uccello del tuono. La cerimonia, condotta da un “uomo di strada”, consiste in canti accompagnati da rantoli e tamburi, alternati a preghiere, lezioni, testimonianze, ed occasionalmente da rituali di cura. Nella notte i bottoni di peyote secchi vengono inumiditi e mangiati -da 4 a 30 o più-. Il rito termina con la colazione quando il teepee viene abbassato.
Una visione col peyote viene descritta da uno scienziato che la visse come segue: “ …nuvole… Olio di fagiano si trasforma in una stella gialla luminosa; stelle nelle scintille. Muovendo, avvitamenti scintillanti; centinaia di avvitamenti. Una sequenza di cambi rapidi di oggetti di colori piacevoli. Una ruota rotante al centro della terra argentata… La parte superiore di un uomo con un viso pallido e guance rosse, si leva lentamente da di sotto. Mentre penso ad un amico, appare la testa di un indiano. Perline di diversi colori… così luminosi che dubito che i miei occhi siano chiusi…. Muschio giallo come caramelle di acqua salata trafitte da due denti. Acqua argentea cade in giù, improvvisamente fluisce all’insu… esplodendo una conchiglia diventa strani fiori…
Un disegno di una testa diventa un fungo, poi un teschio visto lateralmente… Mancano la testa e le gambe… Morbida, profonda oscurità con ruote in movimento e stelle in… gradevoli colori. Monache dagli abiti argentati… scompaiono velocemente. Inchiostri bluastri raccolti in bottigliette con etichette. Rosso, brunastro, e violetto, fili corrono insieme al centro. Foglie autunnali diventano bottoni mescal… L’uomo in un velluto verdastro salta in un profondo abisso. Strani animali diventano un pezzo di legno in posizione orizzontale”.
Effetti: gli effetti del peyote sulla mente e sul corpo sono così totalmente spirituali e fantastici che è facile capire le credenze popolari che nel cactus siano presenti forze spiritiche o divine. Il più spettacolare di tutti gli effetti sono i giochi caleidoscopici di ricchezza indescrivibile, visioni colorate. Sono spesso presenti allucinazioni uditive, tattili, e gustative.
L’inebriamento potrebbe essere diviso in due momenti: uno di appagamento e extrasensitività, seguito da una calma artificiale e lentezza muscolare dove l’individuo comincia a prestare meno attenzione ai suoi dintorni ed ad aumentare la sua “ meditazione introspettiva.” Le prime visioni appaiono, circa dopo tre ore dall’ingestione, ci sono flash e colori scintillanti, la loro profondità e pienezza sfidano la descrizione. Le visioni spesso seguono una sequenza di figure geometriche, di oggetti grotteschi e sconosciuti che variano per ogni individuo.
Benché le allucinazioni visive colorate siano alla base della veloce diffusione dell’uso del peyote, specialmente in queste culture indiane dove la ricerca di significati nelle visioni è sempre stata fondamentale, molti nativi affermano che le visioni non siano buone e diminuiscano l’importanza religiosa. La reputazione del peyote come una panacea ed una potente medicina – entrambi in senso fisico e psichico – possono essere responsabile per la sua diffusione.
Forme commerciali e regolamentazioni: il peyote è inserito nella tabella delle sostanze stupefacenti e quindi illegale. Non esistono forme commerciali.
a cura di Pietro Bonomo
fonti: www.wipe-out.it, www.erowid.org, the encyclopedya of psychoactive plants , the golden guide.