Il Messico ha rinviato la legalizzazione della cannabis a causa del Coronavirus
Il Messico ha nuovamente rinviato l’entrata in vigore della legalizzazione della cannabis. La decisione è stata provocata dall’emergenza Coronavirus, in seguito alla quale le attività parlamentari sono state momentaneamente sospese.
L’approvazione definitiva del testo di legge che renderà legale la cannabis per tutti i cittadini messicani slitta così alla prossima sessione legislativa, che è in programma dal 1 al 15 settembre.
La sospensione arriva appena dopo che le commissioni del Senato avevano approvato il testo definitivo della legge con 26 voti favorevoli, 8 contrari e 6 astenuti. Il disegno di legge prevede che ogni cittadino maggiorenne possa detenere 28 grammi di cannabis e coltivare fino a quattro piante. Mentre un istituto nazionale appositamente costituito si occuperà di rilasciare le licenze per la produzione ed il commercio e di supervisionare le attività commerciali del settore.
La legge aveva già subito uno stop nel novembre scorso, quando il governo aveva annunciato una pausa nella discussione del testo per rivederlo al fine di proteggerlo da quello che il presidente del Consiglio di coordinamento politico del Senato, Ricardo Monreal, aveva definito senza mezzi termini “l’assalto delle lobby e delle multinazionali”. A questo fine l’ultima versione del testo prevede facilitazioni per l’ingresso nel nuovo mercato delle comunità locali e di quelle indigene, e limitazioni alla possibilità di investimento per le società estere.
Dopo l’approvazione definitiva della legge il Messico diventerà il più grande mercato globale per la cannabis legale, con una popolazione che è oltre il triplo di quella canadese. Ma affinché la legalizzazione diventi operativa servirà ancora tempo, probabilmente diversi mesi dopo l’approvazione definitiva del Senato, prima che tutti i protocolli attuativi siano approvati e messi in campo.