Il messaggio di Dj Skizo in attesa di spegnere le 40 candeline della cultura Hip Hop e raccontarvelo in diretta Twitter
“Be there or be square” è il motto col quale Dj Kool Herc invita tutti all’evento del 6 dicembre al Leoncavallo. Per Giorgio Gaber la “libertà è partecipazione”, per la cultura Hip Hop la partecipazione è la base che le permette di crescere e trasmettersi. E quale fonte migliore dalla quale abbeverarsi se non direttamente da chi è considerato il padre fondatore della doppia H?
Partendo dal flyer disegnato da Phase II passando per dj e breaker di livello internazionale per arrivare ai semplici amatori di questa cultura, il tempio è il Leoncavallo e i cancelli sono aperti a tutti. Per chi non potrà venire abbiamo deciso di dare lo stesso un’opportunità di esserci in qualche modo, raccontandovi l’evento in diretta Twitter. Saremo lì cercando di testimoniare ciò che accadrà. Nel frattempo abbiamo sentito Dj Skizo, che sarà il Master of Ceremony dell’evento insieme a Yared.
E’ tutto pronto?
In realtà è tutto pronto da mesi. E’ una cosa pensata a tavolino e programma nei minimi dettagli che nasce come dimostrazione di stima e tributo alla cultura Hip Hop per tutto quello che ha rappresentato per me e molti altri.
Perché a Milano e al Leoncavallo in particolare?
Riguardo al Leoncavallo il motivo è che è uno dei pochi posti che hanno voluto credere all’ipotesi di un grande evento come questo e a mio parere sta facendo delle belle cose per quello che riguarda la scena Hip Hop, elettronica e alternativa in generale. E poi perché serviva un posto grande. Riguardo Milano innanzitutto perché è la mia città, dove credo di aver dato un imprinting a vari livelli nel corso degli anni. E poi perché e la città dove, a causa dei media e delle etichette discografiche, per dirla alla milanese, si è “ladrato” il più possibile raccontando bugie ai giovani. E’ il luogo per eccellenza dove le fandonie hanno sostituito la realtà e dove conta solo apparire. Noi vogliamo mostrare una faccia diversa dell’Hip Hop, che per noi è l’unica che c’è.
Qual è il messaggio che si vuole dare?
Un punto stabile è la preservazione della cultura e fare chiarezza sui punti cardinali della stessa. Non mi pongo il problema di uno slogan o della necessità di parole roboanti. Sarà semplicemente un contenitore zeppo di gente che ama questa cultura capace di aggiungere la magia a quello che fa. Chi si sente di poter fare grandi cose ed è in connessione con l’Hip Hop è il benvenuto. L’approccio che avrò io stesso è quello di andare per imparare. Auguro a tutti di venire e togliersi la maschera di saccenza ed essere disposti ad apprendere da tutti. L’iniziativa è wild, nasce così, come libera associazione di chi vuole un po’ di respiro e partecipazione. Per questo non serve un’etichettatura e non si può ingabbiare in un concetto, anche se l’espressione “Be there or be square” (esserci o non esistere), riassume il tutto alla perfezione.
E che messaggio vuoi dare tu a chi verrà il 6 dicembre?
La prima cosa che voglio fare è ringraziare tutti per le adesioni che stiamo ricevendo. C’è un sacco di gente che farà migliaia di chilometri per esserci. E quindi, se saremo così tanti, basterebbe anche il solo stare lì e farci un applauso, perché il consenso che si sta manifestando per un evento come questo non significa altro che l’essere stufi di essere presi in giro. In generale l’approccio deve essere quello di dare qualcosa per prendere qualcosa in cambio. Nel caso specifico ci si potrà portare a casa un’esperienza e un bagaglio enorme. Per cui consiglio a tutti di venire molto rilassati. Ci sarà gente che balla su tappeti europei e mondiali, dj che i mondiali li hanno vinti e altri che vi partecipano, writer che si interfacceranno col pubblico in conferenza e scambio di input in generale. L’importante è mettersi in discussione: chi non lo fa mostra segni di rigidità. Fondamentalmente è anche una risposta ai tempi burrascosi passati con i media circa un anno fa, quando chiedemmo un confronto pubblico per chiarire molte cose che sono state dette e ribadite; il confronto non è mai stato accettato. Ora organizziamo qualcosa noi, che è aperta a tutti, per dare l’opportunità a chiunque di dimostrare di confrontarsi e interfacciarsi con umiltà e educazione. Il resto è un cerchio.
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Mario Catania (@Rioma82)