Il Manifesto Collettivo per la Cannabis Libera (quasi) alla Camera dei Deputati
Dopo essere stato depositato al Senato nel settembre 2019, senza poi essere né discusso né calendarizzato, il Manifesto Collettivo per la Cannabis Libera sarà depositato – questo per lo meno è stato annunciato – anche alla Camera.
Parliamo della proposta di legge nata per iniziativa di FreeWeed, alla quale hanno aderito associazioni, aziende e cittadini.
Se il primo tentativo di portare all’attenzione della politica questa istanza era stato fatto dal senatore Mantero, ieri, l’imminente deposito della proposta di legge alla Camera è stato anticipato da Michele Sodano del M5S.
“In questo momento ci sono pressioni enormi da parte delle case farmaceutiche per cercare di rendere la pianta quanto più illegale possibile in modo tale da avere in esclusiva all’interno delle farmacie un prodotto che possa essere gestito solamente dai grandi colossi, invece che essere liberamente coltivato come la grande rivoluzione e battaglia per questa pianta comprende”, sottolinea Sodano. Il riferimento evidente è al decreto emanato dal ministero della Salute che inserisce le composizioni orali a base di CBD naturale nella tabella dei medicinali all’interno del testo unico sugli stupefacenti.
Secondo Sodano: “Oggi il nostro governo deve scegliere da che parte stare, lo dico chiaramente: se stare dalla parte delle case farmaceutiche, che vogliono un prodotto esclusivo per farci un profitto, o stare dalla parte del popolo, che invece ha capito che la rivoluzione alla base di questa pianta è il fatto di poterla coltivare a casa propria“. Infine, sottolinea Sodano, “gli stati civili stanno lavorando per abolire un insensato proibizionismo il governo però deve farci capire da che parte sta”.
“Per questo motivo – continua Sodano – stiamo iniziando a raccogliere le firme per depositare il Manifesto Collettivo, che è stato sottoscritto da 56mila attivisti e cercheremo di raccogliere le firme di almeno 100 parlamentari per avere una forza propulsiva”.
Secondo Sodano l’idea del M5S è quella di calendarizzare un testo sulla cannabis a partire dal primo trimestre del 2021: “Le intenzioni ci sono tutte e siamo pronti anche ad azioni rilevanti nel caso questo tema non riceva la priorità e l’attenzione che merita”.
In generale bisogna ricordare che, per quanto riguarda la legalizzazione, oltre alla legge presentata da Mantero a gennaio 2019, questa che sarà ripresentata a breve e le due proposte presentate dal senatore Ciampolillo per permettere la coltivazione di cannabis a privati e pazienti, c’è sempre nel cassetto la legge d’iniziativa popolare per la quale Radicali e associazione Luca Coscioni avevano raccolto oltre 68mila firme certificate, che è stata rilanciata con un appello a tutti i parlamentari durante la campagna “IoColtivo“: ben venga una nuova proposta, ma, per fare in modo che non sia tutto inutile, serve che i parlamentari aderenti all’intergruppo facciano massa critica e mettano la legalizzazione come un priorità economica e sociale per il nostro paese.