Il Libano ha ufficialmente legalizzato la cannabis per fini medici e industriali
Il Parlamento del Libano ha approvato la legge che legalizza la coltivazione di cannabis per scopi terapeutici ed industriali, facendo così del “Paese dei cedri” il primo stato arabo ad avviarsi sulla strada della revisione delle leggi proibizioniste. Il voto si è svolto martedì scorso, ottenendo il sì di tutti i parlamentari tranne quelli aderenti al movimento sciita Hezbollah.
In una prima fase la legge dovrebbe permettere la coltivazione solo di varietà di canapa industriale certificata e varietà mediche con livelli molto contenuti di THC (inferiori all’1%). Una scelta che rappresenta un compromesso tra le varie anime del governo, all’interno del quale trovano spazio anche movimenti conservatori.
La coltivazione di cannabis sarà possibile dietro il rilascio di una licenza concessa dal ministero, e possono richiederla aziende e cooperative agricole, laboratori e centri di ricerca, società farmaceutiche e industrie nazionali ed anche straniere che siano in possesso di analoghe licenze per la coltivazione e trasformazione di prodotti derivati della cannabis nei loro paesi di origine.
Alla base della legge vi sono innanzitutto ragioni economiche, in un momento nel quale la crisi economica – accentuata dall’emergenza pandemica – sta colpendo il paese in modo grave, provocando nuove ondate di proteste popolari.
L’obiettivo del governo è infatti quello di sviluppare un settore promettente con l’obiettivo di aiutare, con i prodotti a base di cannabis, l’export del paese.