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Il lago d’Aral rinasce: un miracolo ambientale

Dalla catastrofe ecologica alla rinascita: la ripresa sorprendente del lago d'Aral

Lago d'Aral

Si estendeva tra il Kazakistan e l’Uzbekistan e negli anni ’60 era noto come il quarto lago più grande al mondo. Oggi il lago d’Aral, che rischiava di scomparire per sempre a causa dell’uomo, è tornare a crescere.

A sancirne la possibile fine sono state le politiche agricole aggressive, che in passato hanno deviato i fiumi Amu Darya e Syr Darya per potenziare la produzione del cotone e del riso. Portando così ad un rapido prosciugamento del lago.

Politiche che hanno promosso una delle peggiori catastrofi ambientali del XX secolo, che ha trasformato vaste aree acquatiche in deserti salati, compromettendo l’ecosistema locale.

DALLA SICCITÀ ALLA RINASCITA: IL RITORNO DEL LAGO D’ARAL

Prosciugandosi dal 1987, si è diviso in due laghi distinti: quello a sud, il “Grande Aral”, e quello a nord, il “Piccolo Aral”.

Da qui la decisione del governo kazako, che con il supporto della Banca Mondiale, ha intrapreso un ambizioso progetto di recupero: la costruzione della diga Kok-Aral.

Diga che ha ricongiunto, anche se con un afflusso ridotto, il Piccolo Aral all’antico affluente Syr Darya, che ha alimentato nuovamente il bacino settentrionale, con risultati notevoli.

Infatti, dal 2003 al 2008, la superficie del Piccolo Aral è aumentata da 2.550 a 3.300 km², con una profondità passata da 30 a 42 metri.

Segni di ripresa che hanno permesso la reintroduzione di alcune specie di pesci. L’obiettivo? Rendere nuovamente praticabile la pesca: un tempo uno dei mezzi di sostentamento preferiti dai villaggi che circondavano il lago. 

E stando alle dichiarazioni dell’ex Presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev, la quantità di pescato del Piccolo Aral è arrivata a 6mila tonnellate. Addirittura, secondo alcuni imprenditori locali, il pescato del 2011 ammonterebbe a circa 18mila tonnellate.

MARE D’ARAL: SEGNI DI RIPRESA MA LA STRADA È ANCORA LUNGA

«Al culmine del periodo di irrigazione di quest’anno sono fluiti nel lago 80 metri cubi di acqua al secondo dal fiume Syr Darya, contro i soli 6 metri cubi al secondo dell’anno scorso», ha dichiarato a settembre il ministro kazako delle Risorse idriche e dell’irrigazione Nurzhan Nurzhigitov. Confermando che dall’inizio del 2024 erano stati immessi ben 1,9 miliardi di metri cubi di acqua.

Il percorso di rinascita del lago d’Aral però è ancora lungo e tortuoso. Una delle prossime iniziative, promossa dal successo di Kok-Aral, è la costruzione di una nuova diga: ancora più grande e sempre finanziata per l’85% dalla Banca Mondiale.

L’obiettivo della nuova diga quindi, che non andrebbe a sostituire quella attuale, è quello di riportare il Piccolo Aral ad un livello tale da consentirgli di bagnare e rendere nuovamente operativo il porto di Aralsk. Un tempo città di pescatori, ed ora circondata dalla sola terra.



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