Il gruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis fa’ sul serio
“E’ stato in incontro tutto sommato positivo – racconta – e le premesse sembrano buone. Abbiamo deciso di procedere in due direzioni, la prima è quella di adottare una strategia mediatica per far conoscere le ragioni della legalizzazione agli italiani, la seconda invece è quella di avviare al più presto la stesura di un disegno di legge condiviso che vada in direzione della legalizzazione della cannabis”.
Per quanto riguarda il piano informativo a breve verrà attivato un sito internet (cannabislegale.org) che funzionerà come portale d’informazione, mentre in programma vi è anche l’organizzazione di un convegno internazionale che possa fungere anche da occasione di confronto e apprendimento attraverso l’invito di rappresentanti istituzionali degli stati dove recentemente è stata legalizzata la cannabis (Colorado, Uruguay, ecc).
La prossima riunione dell’intergruppo è già stata fissata per la settimana dopo Pasqua, l’intenzione pare quindi quella di procedere spediti. Inoltre, Della Vedova su twitter ha annunciato che gli iscritti all’intergruppo sono già saliti a 100 deputati, con l’iscrizione da parte di tutti i deputati iscritti a Sel, mentre lo stesso potrebbe fare a breve quelli del Movimento 5 Stelle.
Con le nuove adesioni sono oltre 100 i parlamentari dell’intergruppo per la #cannabislegale. Eccoci qui pic.twitter.com/lS1ackcKax
— BenedettoDellaVedova (@bendellavedova) 26 Marzo 2015
“L’idea è quella di produrre un disegno di legge che sia firmato dal maggior numero possibile di parlamentari, e non da un piccolo gruppo come di solito avviene”, spiega Bernini, “questo per far sì che i presidenti delle Camere si trovino costretti a calendarizzarne la discussione in tempi rapidi“. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, secondo Bernini “tutti i nostri deputati sono pronti a mettere la propria firma sopra al testo di legge”.
Rimane quindi “solo” da ragionare su quale tipo di legge scrivere, e su questo non è detto che ci si troverà subito d’accordo. “Diciamo che per ora non ne abbiamo parlato, ma è ovvio che tra gli antiproibizionisti in Parlamento esistono due tipi di tendenze differenti”, afferma Bernini. Di queste, una guarda più alla legalizzazione in stile Usa con tutto il business connesso, aspirando a trattare la cannabis come un monopolio di stato un po’ come le sigarette, mentre l’altra – alla quale pensa il M5S – guarda con maggiore interesse all’esperienza dei Cannabis Social Club spagnoli e al diritto all’autoproduzione. La sfida sarà quella di trovare un compromesso possibile, e di farlo alla svelta, per poter provare a portare il disegno di legge in aula entro la legislatura.