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Il governo giamaicano ha dato il via libera alla depenalizzazione della cannabis

rasta giamaica 2Primo via libera del governo all’atteso processo di depenalizzazione della cannabis in Giamaica. Il disegno di legge varato dall’esecutivo ieri sarà discusso in Senato nel giro di due settimane e entro il prossimo mese, salvo improbabili intoppi, diventerà legge dello stato. Sull’isola il possesso fino a due once (57 grammi) non sarà più considerato reato penale, ma solamente passibile di una multa. Prevista anche la produzione legale per scopi terapeutici.

LEGALIZZAZIONE PER USI MEDICI E RITUALI.
Il possesso e l’uso di cannabis verrà reso legale per scopi medici, religiosi, scientifici e terapeutici; per questi fini sarà possibile richiedere al governo la concessione per la produzione in piena legalità. L’uso della cannabis non sarà possibile, così come già avviene per il tabacco, all’interno dei luoghi pubblici. Verrà inoltre istituita una Cannabis Licensing Authority con il compito di regolare l’industria della cannabis per scopi medici e una parte dei ricavi che proverrà dalle licenze verrà impiegata dal governo per delle campagne educative che scoraggino il consumo di cannabis fra gli adolescenti, le persone con problemi mentali e le donne incinte.

IL MOVIMENTO RASTA CANTA VITTORIA. “Un grande sollievo e un passo nella giusta direzione”, lo ha definito Horace Matthews, leader del movimento rastafariano in Giamaica, che al quotidiano The Gleaner ha spiegato che i membri del movimento non hanno mai professato o raccomandato l’uso dell’erba a scopo ricreativo. “La ganja va usata in specifici casi, come durante le cerimonie o nei luoghi di culto, noi non appoggiamo nessuno di coloro che camminano per la strada fumando e poi dicono di farlo per motivi spirituali”. Sembra così giunta all’epilogo la storia del proibizionismo della ganja sull’isola di Bob Marley, dove essa venne resa illegale già nel 1913 (ben prima che in Usa ed Europa), e fino ad oggi chi veniva trovato in possesso anche di un solo spinello rischiava 10 giorni di prigione. Un proibizionismo che in oltre un secolo di applicazione non ha certo contribuito a diminuire la popolarità della canapa tra i giamaicani di tutte le età.



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