Il fondamentalismo non è solo islamico. Ultrà ebrei minacciano la redazione di Haaretz
Nei giorni in cui tutto il mondo dice “Je suis Charlie”, può capitare che il quotidiano della sinistra israeliana, lo storico Haaretz, scelga di provocare il pubblico con un articolo dal titolo “Je suis Gaza“, nel quale si accostano le 12 vittime nella redazione di Charlie Hebdo con i 13 giornalisti morti questa estate nell’attacco israeliano a Gaza, e che la scelta editoriale generi un’ondata di minacce di morte alla redazione.
“MERITANO LO STESSO TRATTAMENTO DI CHARLIE”. Un fatto che dimostra una volta di più come l’adesione cieca a dei principi religiosi, a prescindere da quale sia la religione professata, è sempre sinonimo di scarsa predisposizione alla libertà di opinione e di scarsa tolleranza verso chi professa una fede diversa. Sul sito di Haarentz si è scatenata infatti una vera e propria campagna di linciaggio e minacce alla redazione, con commenti di questo tenore: “I terroristi avrebbero fatto meglio ad entrare nella redazione di Haaretz”, “Con l’aiuto del Cielo anche a Haaretz saranno uccisi giornalisti come in Francia”, fino ad augurare al direttore del quotidiano, Gideon Levy, di essere “passato per le armi” per le sue critiche al governo israeliano.
ATTACCHI ANCHE DAI POLITICI ISRAELIANI. Non è servita a placare la sete di sangue dei commentatori neanche la nota della redazione di Haaretz che, da parte sua, ha replicato ai commenti dicendo di aver pubblicato il controverso “Je Suis Gaza” proprio nello spirito di Charlie Hebdo, che allo stesso modo dava spazio a interventi giudicati fortemente provocatori dalla opinione pubblica francese. Mentre invocazioni alla chiusura del giornale sono arrivate anche da esponenti di spicco della politica israeliana, come il candidato alle prossime presidenziali del partito nazionalista religioso Focolare Ebraico (legato al movimento dei coloni) il quale almeno, bontà sua, si è successivamente dissociato dalle minacce di morte nei confronti della redazione.
OGNI FONDAMENTALISMO RELIGIOSO E’ UN PERICOLO. Una dimostrazione in più, nel caso ce ne fosse stato bisogno, di come l’odio degli ebrei ortodossi nei confronti degli arabi non sia meno pericoloso di ogni altro fondamentalismo. Un fatto già dimostrato ampiamente nei giorni dei bombardamenti su Gaza attraverso le manifestazioni nelle quali si esultava per i civili morti a Gaza ed il coro più gettonato era “Muhammad is dead, Death to arabs” (Maometto è morto, morte agli arabi) e dalle quotidiane azioni dei coloni ultraortodossi che praticamente ogni giorno attaccano i palestinesi, distruggendo i loro campi o lanciando sassaiole anche contro gli scuolabus, come ben documentato dal documentario italiano Tomorrow’s Land (visibile a questo link).