Il Colorado un anno dopo la legalizzazione: aumentano i posti di lavoro, diminuiscono i reati
E’ passato un anno dall’apertura dei primi dispensari legali di cannabis in Colorado, avvenuta nel primo giorno del 2014. Ad un anno di distanza, il quotidiano francese Le Monde ha tirato le somme in un articolo che smentisce molte delle paure che la legalizzazione aveva generato tra gli scettici, i quali temevano l’aumento dei reati e del disagio tra giovani e adulti. Invece i reati sono addirittura in diminuzione, come gli incidenti stradali, mentre qualche problema è sorto dal mercato dei biscotti con THC.
DIMINUISCONO I REATI. Secondo le stime dell’Fbi i crimini commessi all’interno dei confini dello stato sono diminuiti del 10%, mentre anche il numero degli incidenti stradali è leggermente in discesa. Si tratta di un duro colpo per i contrari alla legge ed alla legalizzazione negli altri stati Usa, i quali per la loro propaganda avevano cercato di allarmare la popolazione paventando l’ipotesi di un aumento dei morti sulle strade a causa di automobilisti sotto l’effetto del THC. Allo stesso modo il mercato legale della cannabis ha già inferto un duro colpo al mercato dello spaccio illegale, visto che – secondo il report pubblicato dall’Agenzia delle Entrate del Colorado – oltre il 60% della cannabis è distribuita ora attraverso i canali legali, i quali hanno commercializzato 77 tonnellate di marijuana sulle 133,3 tonnellate totali.
I PROVENTI DELLE TASSE. Buoni anche i risultati relativi al gettito fiscale prodotto dalla legalizzazione. Il monte affari complessivo mosso dalla legalizzazione è di 700 milioni di dollari per il 2014, con circa 60 milioni di dollari di tasse terminate nelle casse dello stato. Per uno stato come il Colorado che ha un budget complessivo di 24 miliardi non sono grandissime cifre, ma i proventi hanno già consentito di finanziare l’autorità che supervisiona l’applicazione della legge (55 impiegati tra cui 29 poliziotti) e di attuare una serie di progetti per l’informazione sulle sostanze nelle scuole.
CREATI 15MILA POSTI DI LAVORO. Il principale beneficio fino ad ora è sicuramente quello legato alla creazione di molti posti di lavoro. Oltre 15.000 persone lavorano infatti nelle serre e nei negozi, secondo i dati ufficiali. Numeri ai quali vanno aggiunti quelli (ancora non quantificati) di coloro che hanno trovato occupazione nell’indotto generato da questo nuovo mercato. Inoltre anche il turismo ha ricevuto benefici, dato confermato dalla grande quantità di dispensari che sono sorti in prossimità delle stazioni sciistiche, dove molti di essi hanno anche lanciato pacchetti di offerte che offrono marijuana a minor prezzo per chi presenta lo sky-pass al momento dell’acquisto o risiede in alberghi convenzionati.
PROBLEMI DAL MERCATO DEI CIBI A BASE DI THC. Tra i tanti punti favorevoli emersi in questi primi 12 mesi di legalizzazione, vi è anche una nota stonata che arriva dal mercato dei prodotti commestibili a base di THC. Le autorità sono state prese alla sprovvista dalla mania per biscotti, brownies, caramelle e bevande con quantità di cannabis che non vengono ben comprese dai consumatori. Diversi incidenti – tra cui l’arrivo al pronto soccorso di bambini dopo che hanno ingerito dei dolcetti alla marijuana – hanno obbligato lo Stato a rendere più severe le norme sull’etichettatura e i dosaggi. Le autorità hanno attinto dagli utili della marijuana per finanziare una campagna educativa. La stessa industria ha prodotto una pubblicità: “Start low. Go slow”, che invita i consumatori a ”cominciare bassi e procedere lentamente”.