Il Cile in marcia per la legalizzazione
Migliaia di manifestanti hanno bloccato la strada principale di Santiago del Cile per chiedere la regolamentazione della cannabis
“Contro il narcotraffico, coltivate i vostri diritti“: è lo slogan urlato da migliaia di persone che domenica scorsa hanno marciato, bloccando Avenida Alameda, l’arteria principale della capitale Santiago in Cile, per chiedere una urgente regolamentazione della cannabis e contro il narcotraffico e la criminalità organizzata che “controllano l’offerta e la qualità della cannabis consumata”.
“Regolamentare l’accesso alla cannabis è il modo più intelligente e pratico per tenere i consumatori di cannabis lontani dal mercato illegale”, ha dichiarato la fondazione Daya, associazione che si batte per la regolamentazione della cannabis in Sud America, nonché uno degli organizzatori della marcia.
CILE: RIFORMARE LA POLITICA SULLE DROGHE
Mentre Mariana Pérez, direttrice di Movimental – altra associazione a sostegno della manifestazione – ha sottolineato che l’obiettivo è quello di riformare l’approccio alla politica sulle droghe e alla regolarizzazione, al fine di allontanare i consumatori dal traffico di droga e di utilizzare tutte le risorse a favore della salute pubblica e dell’istruzione.
Da quanto racconta Deutsche Welle (DW), la maggior parte dei partecipanti alla marcia – giunta alla sedicesima edizione – ha chiesto la fine della stigmatizzazione dei consumatori, fumando cannabis e portando palloncini verdi.
“L’uso della cannabis, sia esso terapeutico, ricreativo o spirituale, deve essere presto regolamentato. Ci deve essere una regolamentazione, una legislazione”, ha dichiarato Francisca Riveros, nutrizionista e partecipante alla manifestazione.
A lei ha fatto eco Karina Leiva, un’assistente sociale anch’essa presente: “Crediamo che la marcia sia un’istanza estremamente importante per rendere visibili i problemi che esistono con le politiche sulle droghe in Cile e in America Latina”, ha detto sottolineando che: “è importante che nel Paese si discuta una nuova politica sulle droghe e che i consumatori non vengano criminalizzati: sono il traffico di droga e la criminalità organizzata che dovrebbero essere combattuti”.