Terapeutica

Il CBD per prevenire e alleviare l’Alzheimer

Lo sostiene un grupppo di ricercatori con una nuova pubblicazione scientifica in cui fanno notare che il cannabinnoide resta fuori dalle linee guida per la patologia

CBD alzheimer
“La nostra ricerca conferma l’efficacia del CBD nel prevenire o mitigare gli effetti dell’Alzheimer. Pertanto, le future formulazioni di integratori di CBD potrebbero essere posizionate strategicamente per includere indicazioni per la prevenzione e l’attenuazione dell’Alzheimer, ampliando il suo repertorio terapeutico”.

Sono le conclusioni di un un nuovo studio scientifico pubblicato su Cells, alle quali i ricercatori sono giunti dopo aver somministrato CBD a modelli animali.

Il punto di partenza è che “L’Alzheimer è una malattia progressiva caratterizzata da cambiamenti nel cervello, con conseguente perdita di memoria distorta insieme ad altri importanti processi mentali nel tempo”.

E così i ricercatori della China Pharmaceutical University hanno esaminato più da vicino i meccanismi neuroprotettivi e antinfiammatori del cannabinoide nel loro studio intitolato: “Valutare il cannabidiolo come agente terapeutico per prevenire e alleviare la neurodegenerazione della malattia di Alzheimer”.

GLI EFFETTI ANTINFIAMMATORI E NEUROPROTETTIVI DEL CBD NELL’ALZHEIMER

Gli autori scrivono che il CBD potrebbe agire specificamente contro l’Alzheimer, dato il ruolo che la neuroinfiammazione svolge nel danno sinaptico e neuronale in corso.

Il CBD è già ben noto per le sue proprietà antinfiammatorie, quindi i ricercatori hanno condotto esperimenti sui topi per modellare la malattia di Alzheimer utilizzando l’Aβ1–42, un biomarcatore associato all’insorgenza dell’Alzheimer. Hanno anche utilizzato un’analisi RNA per comprendere meglio alcune delle azioni che il CBD potrebbe avere da offrire quando si tratta dell’Alzheimer.

La scoperta è che il CBD non causa danni significativi o morte cellulare e sembra invece contrastare i disturbi cognitivi e di memoria indotti dall’Aβ1–42, anche grazie alle sue proprietà neuroprotettive.

“I nostri risultati suggeriscono l’efficacia del CBD nel moderare l’attivazione microgliale e astrocitica, offrendo benefici antinfiammatori che proteggono la funzione sinaptica e alleviano i deficit cognitivi associati all’Alzheimer”, scrivono infatti i ricercatori, sottolineando che: “I nostri dati supportano il potenziale ruolo terapeutico del CBD nel contrastare la neuroinfiammazione correlata all’AD”.

 



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