Terapeutica

Il CBD come opzione per trattare l’autismo


Il CBD come opzione per trattare l’autismo


Un nuovo studio scientifico ha analizzato le ricerche in materia per concludere che il cannabidiolo (CBD) può essere suggerito come un possibile candidato per trattare l’autismo.

Il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) è caratterizzato da persistenti deficit nella comunicazione sociale, modelli di comportamento, interessi o attività limitate e ripetitive e spesso disabilità intellettive, con una serie di comorbidità prevalenti, come disturbi del sonno, disturbo da deficit di attenzione, iperattività ed epilessia.

Attualmente non è disponibile alcun trattamento efficace per i sintomi principali dell’ASD e c’è un crescente interesse per i cannabinoidi, in particolare il cannabidiolo (CBD), come monoterapia o terapia aggiuntiva.

È a partire da questa considerazione che i ricercatori dell’Università di Tel Aviv insieme a quelli del Geha Mental Health Center hanno riepilogato i dati pre-clinici e clinici disponibili, nei giovani pazienti con ASD, concludendo che il cannabidiolo sembra essere un candidato per il trattamento dell’ASD relativamente sicuro negli adulti e nei bambini.

Nello studio pubblicato su Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry i ricercatori spiegano che: «L’uso di cannabinoidi in generale e CBD in particolare nel trattamento di numerose condizioni mediche e mentali, tra cui l’ASD, sta crescendo rapidamente. Tutte le prove attuali sono indirette e basate sull’efficacia del CBD in condizioni patologiche che potrebbero essere presenti anche nell’ASD. Quindi, la potenziale efficacia del CBD nel contesto dell’ASD è solo suggerita».

Secondo gli studiosi: «Il CBD ha dimostrato alcune proprietà pro-sociali negli studi pre-clinici. Inoltre, in alcune delle più comuni comorbidità dell’ASD, come disturbi del sonno, ADHD, ansia e convulsioni, il CBD può essere efficace come monoterapia o trattamento aggiuntivo».

Intanto gli scienziati dello Shaare Zedek Medical Center di Gerusalemme, guidati dal dottor Adi Eran hanno studiato gli effetti di un estratto di cannabis in 60 bambini autistici con un’età media di 11,8 anni (range: 5-18 anni). Sono stati trattati con CBD e THC per via orale con un rapporto di 20:1. La dose è stata aumentata in base all’effetto con una dose massima di CBD di 10 mg per chilogrammo di peso corporeo e una dose massima di THC di 0,5 mg/kg. La tollerabilità e l’efficacia sono state valutate con scale standard, tra cui il questionario Home Situations Questionnaire–Autism Spectrum Disorder (HSQ-ASD) e l’Autism Parenting Stress Index (APSI).

In seguito al trattamento con la cannabis, i disturbi comportamentali sono stati migliorati nell’80% dei pazienti o molto migliorati nel 62% dei pazienti.

I problemi di ansia e comunicazione sono stati migliorati nel 39% e molto migliorati nel 47%. I comportamenti di disturbo sono stati migliorati del 29%. I genitori hanno riportato meno stress come si evince dai punteggi APSI, con un miglioramento del 33%.

Gli autori hanno concluso che: «Questo studio preliminare supporta la fattibilità della cannabis medica ad alto valore di CBD come un’opzione di trattamento promettente per i problemi comportamentali refrattari nei bambini con disturbo dello spettro autistico».

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