Il caso Mills-Berlusconi
Il 18 Febbraio 2009, tutti i giornali del mondo (tranne quelli italiani) hanno dedicato ampio spazio la notizia della condanna di Mills, l’avvocato corrotto da Berlusconi. Hanno spiegato che Berlusconi non è stato giudicato per il lodo Alfano.
Una legge che si è fatto su misura e che lo rende intoccabile.
Pubblichiamo di seguito alcuni articoli che riteniamo giusto portare all’attenzione dei nostri lettori.
MILLS DI QUESTI GIORNI
di Marco Travaglio da voglioscendere.ilcannocchiale.it del 17 febbraio 2009
Per il Tribunale di Milano l’avvocato David Mills, ex consulente della Fininvest di Berlusconi, è stato corrotto con 600 mila dollari provenienti dalla Fininvest di Berlusconi per testimoniare il falso in due processi a carico di Berlusconi. Notizia davvero sorprendente, visto che Mills aveva confessato tutto in una lettera al suo commercialista (“ho tenuto Mr B. fuori da un mare di guai nei quali l’avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo”) e poi alla Procura di Milano. Mistero fitto sul nome di Mr.B, cioè del corruttore. Il sito del Corriere, attanagliato da dubbi atroci, titola: “I giudici di Milano: Mills fu corrotto”. Da chi, non è dato sapere. Labili indizi, secondo voci di corridoio, condurrebbero a un nano bitumato, che poi era l’altro imputato nel processo, ma è riuscito a svignarsela appena in tempo con una legge incostituzionale, dunque firmata in meno di 24 ore dal Quirinale nell’indifferenza della cosiddetta opposizione. Ora Mills dichiara: “Mi è stato raccomandato di non fare commenti”. Da chi, è un mistero. Purtroppo l’ignoto raccomandatore s’è scordato di tappare la bocca anche ai suoi innumerevoli portavoce, che han commentato la sentenza come se avessero condannato lui: “Condanna politica e a orologeria”. Anche la Rai s’è regolata come se la condanna riguardasse il padrone, cioè il premier: infatti non ha inviato nemmeno una videocamera amatoriale a riprendere la lettura della sentenza. Uomini di poca fede: non han capito che Berlusconi non c’entra, che Mills s’è corrotto da solo. Infatti, subito dopo la sentenza, non s’è dimesso il presidente del Consiglio. S’è dimesso il capo dell’opposizione.
TRADUZIONE STRALCIO NOTIZIA
BBC NEWS
(Italy unmoved by Berlusconi bribe case by Duncan Kennedy) del 18 febbraio 2009
“… Mills potrebbe vincere in appello ma, se anche così non fosse, l’accusa, una volta scaduti i termini di prescrizione, non potrebbe più farlo condannare. Per un personaggio come Mills vincere il processo d’appello sarebbe decisamente preferibile, e sarebbe utilissimo non solo a stabilire la sua innocenza ma anche a restituirgli una reputazione. Per quanto riguarda invece Berlusconi, almeno per ora, é munito, come al Monopoli, di una carta “Esci gratis di prigione” incorporata.
Il suo governo ha fatto approvare, per lui e alcuni altri e non senza proteste, l’immunità giudiziaria. Così, finché resta in carica, nessuno può toccarlo. Tuttavia le accuse restano sospese, non spariscono.
Eppure, se anche dovessero tornare ad assillarlo una volta lasciato l’incarico, Berlusconi può vantare un curriculum che testimonia i suoi successi nel percorrere fino in fondo tutte le possibili procedure di ricorso previste dalla legge italiana. (…)
Il giorno in cui é stata pronunciata la sentenza contro Mills, le telecamere dei telegiornali presenti a Milano si potevano contare sulle dita di una mano: questo tanto per darvi un’idea del modo di vedere degli italiani a riguardo del loro primo ministro e delle sue disavventure con la legge.
Semplicemente la cosa non era ritenuta poi tanto degna di nota. Immaginate se lo stesso accadesse in qualche altro paese in cui il capo del governo fosse coinvolto in un grave storia di corruzione: tra microfoni e telecamere, fuori dal tribunale non ci sarebbe spazio per muoversi. Non così in Italia. Qui, tra la gente comune, c’é una quieta rassegnazione: per gli italiani il navigare sul filo dell’illegalità é diventato una specie di marchio di fabbrica del loro leader e l’improvvisa burrasca è solo un tocco di umanità. Un elemento che contribuisce ad aumentare il suo fascino dirompente. Fin tanto che riesce a non far schiantare la grande nave Italia contro gli scogli, pare che gli italiani siano pronti a perdonare Berlusconi. E naturalmente a votare per lui, come testimonia l’enorme successo ottenuto nelle ultime elezioni.
Ma per Berlusconi potrebbe esserci un finale a sorpresa. Qui c’é un importante movimento che si sta attivando per eliminare la sua nuova legge sull’immunità. Se quanti lo appoggiano riusciranno a dimostrare di avere raccolto le firme necessarie, si potrà indire un referendum. Questo, forse, potrebbe rendere Berlusconi più vulnerabile”.