I veterani di guerra americani scrivono a Trump: libertà di ricerca sulla cannabis
American Legion, la più grande organizzazione di veterani americani, ha scritto una lettera al presidente in carica Trump per chiedere lo spostamento della cannabis dalla Schedule I, per permettere la libera ricerca in ambito medico, auspicando anche un incontro con il presidente per poterne discutere i punti critici.
Nonostante sempre più stati negli USA abbiano legalizzato la cannabis in ambito medico e/o ludico, la legge federale la classifica ancora nella Schedule I, ovvero la tabella legislativa che identifica le sostanze che creano dipendenza e per cui non è riconosciuto alcun uso medico. Tra le sostanze proibite troviamo LSD, ecstasy ed eroina, per citarne alcune.
L’intento dell’American Legion non è quello di spingere per la legalizzazione, ma affinché non venga ostacolata la possibilità di studio ed utilizzo terapeutico. Il concetto è quello di avere la possibilità di una vita dignitosa, il più possibile lontano dal dolore, sia esso fisico o psicologico, senza dover sottostare ai cavilli burocratici o ai movimenti politici al potere. Chiedono che la cannabis venga ricatalogata per permettere il suo studio scientifico, a fronte di diverse testimonianze di veterani che hanno trovato nella marijuana un conforto dal dolore.
I veterani di guerra soffrono spesso di lesioni traumatiche cerebrali (TBI) e di disturbi da stress post-traumatico (PTSD), che possono portare in alcuni casi fino al suicidio. Per dare sollievo si è spesso ricorso agli oppiacei, che però generano una serie di controindicazioni allarmanti, fino all’overdose.