I primi quattro mesi del 2016 sono stati i più caldi dal 1880, ed è un grosso problema
Ennesimo record per il termometro del Pianeta. Il mese scorso è stato l’aprile più caldo nel mondo dal 1880, cioè da quando si ha disponibilità di dati. Il mese ha fatto registrare la bellezza di 1,11 gradi al di sopra della media. Un’enormità. Non è un caso isolato, anzi: andando a ritroso nei mesi scopriamo che è la settima volta consecutiva che il mese si rivela il più caldo di sempre.
NEGLI ULTIMI SETTE MESI I DATI SONO IMPRESSIONANTI. Oltre a gennaio (1,11 gradi), febbraio (1,33) e marzo (1,29) di quest’anno, era accaduto negli ultimi mesi del 2015: ottobre (+1.07 gradi) novembre (+1.01) e dicembre (+1,10). Dato l’andamento nei primi quattro mesi dell’anno, sembra già probabile che il 2016 toglierà al 2015 il primato di anno più caldo mai registrato sulla Terra, un’eventualità che secondo gli esperti di clima pare ormai inevitabile. A livello locale, in alcune zone del mondo le cose vanno anche molto peggio: parti dell’Alaska, Russia, Groenlandia occidentale e Nord Africa hanno visto salire i termometri di oltre 4°C rispetto alla media di aprile. Una gran parte dell’Asia, l’Europa orientale, l’Australia, altre zone del Nord Africa, il Brasile, il nord-ovest degli Stati Uniti e il Canada occidentale hanno registrato scostamenti di 2°C o più.
EL NIÑO E L’UOMO: UN COCKTAIL ESPLOSIVO. Questi risultati allarmanti sono il risultato della combinazione di due fattori: il surriscaldamento globale provocato dalle attività antropiche e il fenomeno climatico denominato “El Niño” che provoca il forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale. Questi due effetti, combinati, stanno portando gravi ondate di siccità in varie parti del mondo, anche molto lontani tra loro. Al punto che in India come misura di emergenza contro la siccità che sta attanagliando il paese stanno pensando di deviare il corso di alcuni grandi fiumi.
GLI OBIETTIVI DI PARIGI SONO GIÀ UTOPIA? Con questi dati, l’obiettivo dell’accordo sul clima di Parigi – mantenere l’aumento delle temperature ben al di sotto dei 2 °C, facendo il possibile per restare entro 1,5°C – è decisamente a rischio. Sarebbe ormai difficile raggiungerlo anche se magicamente le emissioni globali fossero azzerate a partire da domattina. Secondo le previsioni la temperatura media globale nel 2016 sarà di circa 1.14 gradi più alta rispetto ai livelli pre-industriali. Non riuscire a rispettare il traguardo di 1,5 gradi di surriscaldamento significherebbe esporre agli effetti catastrofici del cambiamento climatico centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, rendere difficile l’approvigionamento idrico e scatenare enormi ondate di migranti climatici, in fuga da terre rese inospitali per la vita. Le ondate di caldo che stanno colpendo vari continenti rischiano di esserne solo un assaggio.