I muri della gentilezza
Molti Paesi sono tormentati dalla povertà, ma esiste qualcosa di ancora più grave dell’indigenza: l’indifferenza delle persone. Per fortuna, non tutti si voltano da un’altra parte, fingendo di non vedere quello che accade intorno a loro, come se le persone prive di mezzi fossero invisibili o, peggio ancora, come se avessero una malattia contagiosa.
In Iran, alcune settimane prima di Natale, è avvenuto un piccolo prodigio che, però, ha scaldato il cuore di tanti: come per magia è nato il muro della gentilezza, non per dividere, ma per unire e aiutare chi è in difficoltà. A Mashad, è stato scelto un edificio come tanti, su cui è stata stesa della vernice fresca colorata, come un segnale di riconoscimento per quanti non hanno ancora dimenticato di essere umani. Sul muro sono stati collocati dei ganci per appendere capi di abbigliamento e scarpe.
In poco tempo, i muri si sono riempiti e moltiplicati, grazie, questa volta, al miracolo tecnologico della rete che diffonde alla velocità della luce le notizie che meritano di ricevere attenzione. Il misterioso filantropo che ha dato vita e forma ai muri della gentilezza è rimasto nell’ombra, perché gesti così importanti possono essere compiuti solo da persone che non amano stare sotto la luce dei riflettori.