I Mondiali di calcio e l'hip hop: tra inni, rapper mancati e Mondiali di freestyle
I Mondiali brasiliani hanno preso il via da due giorni e l’evento sportivo dell’anno ha già offerto ottimi spunti di spettacolo, sul rettangolo di gioco e sugli spalti. Inevitabilmente anche la manifestazione che sta catalizzando l’attenzione in tutto il globo sta facendo i conti col genere che più di ogni altro sta rappresentando le giovani generazioni: il rap. In che modo? Cerchiamo di andare per ordine, cominciando con gli “inni” in quattro quarti dedicati al Mondiale.
Quello ufficiale, lo sapete già, unisce il prezzemolino Pitbull a Jennifer Lopez e alla padrona di casa, Claudia Leitte, protagonisti di una esibizione malriuscita nella cerimonia di apertura – sia per problemi tecnici, che per motivi stilistici. In Italia impazza invece “Maracanà” di Emis Killa, da citare più per i suoi trascorsi rap che per questo brano, che come avrete capito rappresenta tutt’altro. In Brasile, invece, il vero inno del Mondiale è “Pais do Futbol“, un brano del rapper Mc Guime che nella clip ospita la stellina Neymar e che per i giovani rappresenta la vera alternativa a “We are one“, l’inno ufficiale.
Passando ai protagonisti assoluti, i calciatori, non è un mistero la passione di Mario Balotelli per il rap (lo lega una grande amicizia a Drake, tra gli altri), né quella dello stesso Neymar (entrato, in passato, nelle mire imprenditoriali di Jay-Z) e dello svizzero Valon Behrami, in Italia da qualche anno, che spesso è immortalato su Instagram con i suoi rapper preferiti (da Rayden a Ghemon).
C’è di più: alcuni dei giocatori ora in Brasile hanno avuto a che fare col microfono in veste di rapper. Parliamo di Asamoah Gyan, centravanti del Ghana, che qualche anno fa partecipò al brano “Baby Jet“. Il capitano della nazionale americana, Clint Dempsey, nel 2006 tributò la memoria della sorella morta nel brano “Don’t Tread“, mentre Memphis Depay, promettente mezzapunta olandese, ha preferito – giustamente – smettere col rap per concentrarsi sul calcio: avrà fatto bene? Giudicate voi, dal brano “Flexin“. Nella nazionale colombiana gioca il cagliaritano Victor Ibarbo, che non è stato un rapper, ma ha partecipato con un cameo all’ormai famoso video di “#Cagliarifornia“. Infine, il Belgio: molto probabilmente sarà una delle sorprese di questa edizione brasiliana, con una serie di giovani di ottimo livello. Tra di essi, Romelu Lukaku, che si prepara al debutto mondiale a colpi di “Ni**as in Paris“.
Concludendo invece con i rapper italiani, da segnalare una particolare e interessante iniziativa di BBC: Radio 1Xtra ha organizzato il “World Cup Freestyles“, un format che prevede la presenza di 32 rapper, uno per nazione, che si sfidano per arrivare a premiare il freestyler campione del mondo. Per i nostri colori gareggerà Clementino, che siamo sicuri manterrà alto il nostro nome.
Inoltre, tornando in patria, a RadioDomani, i rapper Claver Gold e Kenzie Kenzei si sono cimentati nella telecronaca in freestyle di Italia-Inghilterra, ospitando tantissimi rapper: Ensi, Nitro, Kiave, EGreen, Don Diegoh, Madness, Brain, Murubutu e tanti altri.
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