I canapai si organizzano: nasce l’associazione
IL BLITZ
Il giorno 10 Novembre 2008 la Procura di Ferrara e la Guardia di Finanza preparano una conferenza stampa che segue un blitz in 156 esercizi commerciali, le perquisizioni sono ordinate dalla Procura di Ferrara. Questi negozi sono colpevoli secondo una “stravagante” interpretazione della P.M. di Ferrara di vendere materiale perfettamente legale, da qui la novità di accusare questi venditori di un reato d’opinione, ovvero l’istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. Con il blitz sono stati sequestrati 19 siti Internet, 79 negozi dei 156 perquisiti, e sono state notificate 62 informazioni di garanzia per il reato di istigazione all’uso illecito di sostanze stupefacenti nei confronti dei gestori. Viene da chiedersi quanto sarà costata questa operazione. Ma andiamo avanti.
I DISSEQUESTRI
Il giorno 10 Dicembre il Giudice del Riesame del Tribunale di Ferrara ha bocciato la stravagante tesi della Procura dando ragione a tutti coloro che si erano opposti al sequestro. Ecco una citazione dal verbale di dissequestro: “in concreto va ribadito come la mera messa in vendita o anche la pubblicizzazione su siti Internet della vendita di cose propedeutiche alla coltivazione di piante stupefacenti non integra la condotta di istigazione all’uso di sostanze stupefacenti attesa la necessita’ di mantenere distinta l’attività’ di mero orientamento culturale da quella di concreta spinta all’azione implicita nella nozione di istigazione”.
VOLONTÀ POLITICA
La notizia del blitz esce il giorno 14 , per chi avesse dubbi sul carattere politico dell’azione della Procura, lo stesso giorno lo “zar antidroga de ‘noantri”, con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi esce con le sue dichiarazioni: “rispondendo a varie interpellanze parlamentari, avevamo garantito l’intervento del Dipartimento per sollecitare iniziative a fronte di un fenomeno sconcertante che portava addirittura a svolgere questa attività’ in prossimità’ di scuole.” Questa volta viene da chiederci cosa conoscerà veramente Giovanardi dei negozi che si auspica di chiudere? Perché dalle dichiarazioni si nota una forte impronta ideologica e poco altro.
Nella rete si trovano molte notizie e pareri su questi fatti, come potete vedere nella prossima pagina, uno ci ha colpiti particolarmente, un accorato ringraziamento da parte della Ndrangheta, la Camorra e la Mafia alla procura di Ferrara e a Giovanardi, una lettera chiaramente ironica che mette a nudo una delle contraddizioni maggiori del blitz e più in generale delle politiche sulle droghe attuate dal Governo, citiamo dalla lettera che simbolicamente parla a nome delle organizzazioni mafiose: “… E’ davvero inconcepibile che dopo decenni di duro lavoro ed impegno per conquistare il mercato italiano e mondiale degli stupefacenti, ci siano negozi alla luce del sole che tentano di sottrarci i profitti. Se i nostri clienti fossero davvero informati su come auto coltivarsi la cannabis, per la nostra categoria si potrebbe prospettare un danno enorme, quasi fatale.
Ora gli sforzi del Governo e della magistratura ci rassicurano, anche se capiamo che l’operazione di ieri potrebbe essere costata diversi milioni di euro ai contribuenti. Ma e’ urgente colpire duramente quelle sacche di concorrenza sleale che mettono a rischio decine di migliaia di trafficanti e spacciatori. Così come e’ urgente continuare ad incarcerare tutti coloro che in casa coltivano anche una sola piantina di cannabis. (pubblicata su droghe.aduc.it)
NASCITA DI UN GERMOGLIO, I NEGOZI SI ASSOCIANO
In questo contesto i negozianti si sono incontrati più volte, hanno discusso, si stanno organizzando e presto nascerà un associazione che si propone di poter far sentire la voce di chi fino ad ora è stato vessato e mai ascoltato.
Gli scopi pratici dell’associazione saranno quelli di creare uno strumento che aiuti a collegare le strutture e a far conoscere l’utilità e la completa legalità di questi negozi a tutti, sopratutto a chi ci vede il male pur non avendo idea di cosa si stia parlando.
Nel momento in cui scriviamo ancora non è stata costituita l’associazione e non è stato deciso il nome che i Canapai Associati si daranno, tuttavia con il nuovo anno avete potuto brindare anche alla nascita di un nuovo strumento di informazione e condivisione che pur non facendo attivamente antiproibizionismo contribuirà in maniera decisiva alla giusta informazione. Sentirete parlare di questi “liberi esercenti associati” e delle loro iniziative future.