L'imperatore non è vestito di Jack Herer
Capitolo Dodici
Uso dei farmaci di Cannabis nell'America del XIX Secolo
Anche se nel 1839 i prodotti agricoli e industriali per la nautica (quelli alimentari, quelli di fibra, di carta, l'olio da lampada, etc.) ricavati dalla cannabis erano tra i più venduti in America e in tutto il mondo, le centinaia di applicazioni mediche della canapa, conosciute da migliaia di anni in Oriente e Medio Oriente, erano ancora quasi interamente ignote nella maggior parte dell'Europa Occidentale e dell'America, a causa della repressione della Chiesa Cattolica Medievale.
Il XIX Secolo vide la riscoperta dei benefici della cannabis farmaceutica, che fu la medicina numero uno in America fino al 1863. Fu spodestata dalla morfina quando iniziò a imperversare il nuovo ago da iniezione, ma non prima che la cannabis portasse con sé gli elixirs salutari e i farmaci brevettati, le lussuose fumerie Turche e con essi una cascata di creatività letteraria. La cannabis restò la medicina numero due fino al 1901, quando fu rimpiazzata dalla aspirina.
La Marijuana Medica nell'America del XIX Secolo
Dal 1850 al 1937 la cannabis fu il farmaco principale per oltre 100 diverse malattie o disturbi, nella Farmacopea degli USA.
Per tutto questo tempo (fino agli anni '40) la scienza, la medicina e le case farmaceutiche (Lilly, Parke-Davis, Squibb, etc.) non avevano idea di quali fossero i suoi principi attivi.
Ancora dal 1842 fino all'ultimo decennio dell'800 la marijuana, in genere chiamata Cannabis Indica o Estratti di Canapa Indiana, era una delle tre sostanze (dopo alcool e oppio) più usate nei farmaci brevettati e assunti su prescrizione (in dosi massicce*, solitamente per uso orale).
*La dose giornaliera prescritta nel XIX Secolo a neonati, bambini, ragazzi, partorienti, e anziani, era in molti casi l'equivalente del consumo di un fumatore di marijuana Americano medio in un mese o due, stando alle informazioni pubblicate dal governo U.S.A. nel 1983.
La violenza era associata all'uso di alcolici; la dipendenza da morfina era conosciuta come “la malattia del soldato.”
E così, in quell'epoca, la cannabis si guadagnò delle simpatie e venne anche raccomandata in casi di alcolismo e tossicodipendenza.
Purtroppo, la cannabis famaceutica era quasi del tutto scomparsa in Occidente fin dai tempi dell'Inquisizione (V. Capitolo 10, “Uno Sguardo alla Sociologia”)
Fino a che W. B. O’Shaughnessy, un medico Inglese trentenne in servizio nella provincia Indiana del Bengala* vide i dottori Indiani usare con successo gli estratti di canapa nel trattamento di malattie allora inguaribili in Occidente, compreso il tetano.
*”Bengala” significa „Terra del Bhang,” letteralmente Terra della Canapa.
O’Shaughnessy fece allora una enorme ricerca* (e la prima nota in Occidente) nel 1839, pubblicando poi un trattato di 40 pagine sugli usi terapeutici della cannabis. Nello stesso periodo, un dottore Francese di nome Roche faceva la stessa ri-scoperta della canapa nella medicina Medio-Orientale.
*O’Shaughnessy impiegò pazienti, animali, e sé stesso nella sua ricerca sperimentale. Imprevedibilmente, O’Shaughnessy divenne poi milionario e fu nominato Cavaliere dalla Regina Vittoria, per aver costruito il primo impianto telegrafico in India, nel decennio del 1850.
Il documento medico e le scoperte di O’Shaughnessy sugli estratti di canapa sbalordirono il mondo della medicina Occidentale quando si diffusero; in soli tre anni la cannabis sarebbe divenuta la “superstar” Americana ed Europea.
Le testimonianze delle prime esperienze con la cannabis scritte da consumatori e dottori che usarono, prescrissero o sperimentarono la cannabis, parlano di effetti solitamente euforici, talvolta disforici, e delle proprietà di espansione del tempo e del pensiero sia nei bambini che negli adulti, così come di ilarità e aumento dell'appetito, specialmente le prime volte che veniva usata.
E' interessante il fatto che in tutto questo tempo (dal decennio 1840 al decennio del 1930) la Eli Lilly, la Squibb, la Parke-Davis, la Smith Brothers, la Tildens, etc., non furono in grado di prolungare la sua breve shelf life* ed ebbero grandi difficoltà nello stabilire i dosaggi. *Lett. "vita sullo scaffale", che non indica la scadenza di un prodotto ma un limite consigliabile per il suo consumo, N.d.t.
Come abbiamo visto prima, la marijuana farmaceutica era tenuta in una tale considerazione dagli Americani (compreso qualche teologo Protestante) durante il XIX Sec., che nel 1860, ad esempio, il Committee on Cannabis Indica for the Ohio State Medical Society (Comitato per la Cannabis Indica della Associazione Medica dell'Ohio) concluse che “Preminenti studiosi della Bibbia” ritenevano “che il fiele e l'aceto, o vino di mirra, offerto al nostro Salvatore dopo la crocefissione fosse, con ogni probabilità, una preparazione di canapa indiana.” , e discusse anche del suo antico impiego in ostetricia*
*Trascrizioni del 15mo incontro annuale dell' Ohio State Medical Society 12-14 Giugno 1860, pagg. 75-100.
Il motivo principale per cui la cannabis farmaceutica cadde in disuso in America fu la difficoltà nell'identificazione e nella definizione dei dosaggi; nel 1964, 27 anni dopo la proibizione della cannabis in America, il Dott. Raphael Mechoulam della Università di Tel Aviv scoprì la molecola del THC delta come principio attivo della cannabis. I dottori del tardo XIX Secolo non avevano trovato il modo di iniettarla con il loro nuovo ago ipodermico.... E non l'hanno ancora fatto.
Nell'ultimo decennio dell'800, alcune delle più popolari guide matrimoniali Americane consigliavano la cannabis come un afrodisiaco dal potere straordinario - nessuno aveva mai pensato a una legge contro la canapa. E mentre si iniziava a parlare della proibizione degli alcolici, molte signore socie di organizzazioni Temperanti suggerivano “hashish” come sostituto del “demoniaco” alcool, che esse ritenevano portasse a picchiare le mogli.
Una Ispirazione Popolare tra i Grandi
Dai primi dell'800 in avanti, alcuni degli autori più romantici e rivoluzionari che scrissero di libertà individuale e dignità umana lodarono l'uso della cannabis. Oggi studiamo a scuola i loro lavori conosciuti come “classici”:
La scienza della psico-farmacologia ebbe inizio in Francia attorno al 1845 per opera del Dottor J. J. Moreau DeTours, e la cannabis divenne uno dei primi farmaci per la cura degli insani e dei depressi.
Moreau era tra i migliori amici di Dumas, Hugo e Gautier, e nel 1845 fondò con essi a Parigi il primo cannabis club del Mondo Occidentale: Le Club Des Haschischins.
Dolci di Zucchero d'Acero all'Hashish
A partire dal 1860, la Gunjah Wallah Company produsse dolcetti di zucchero d'acero all'hashish, che divennero ben presto uno dei piaceri più popolari in America.
Per 40 anni furono venduti senza ricetta e pubblicizzati sui quotidiani, e vennero inseriti nei cataloghi di Sears-Roebuck*, come dolci totalmente innocui, deliziosi e divertenti. *Sears, Roebuck and Company, catena di grandi magazzini fondata alla fine dell'800, che opera negli USA, in Canada, Messico e Guatemala; è una delle maggiori compagnie di vendita per corrispondenza Americane, e ha in catalogo di tutto, dai biscotti alla casa prefabbricata (100.000 esemplari di Sears Modern Homes venduti, dal 1908 al 1940)- fonte: en.wikipedia.org, N.d.t.
Fumerie Turche*
Nelle Fiere Mondiali e nelle Esposizioni Internazionali, dal 1860 fino ai primi del '900, si trovava spesso uno stand dei concessionari delle Fumerie Turche di Hashish. Fumare hashish era del tutto nuovo per gli Americani; i suoi effetti si facevano sentire più velocemente. E comunque il fumo di hashish era soltanto un terzo, per potenza e durata, dei farmaci a base di estratti di cannabis che venivano prescritti regolarmente anche ai bambini Americani.
Alla gigantesca Esposizione del Centenario del 1876 a Philadelphia, gli avventori portavano amici e famiglie a partecipare (fumare) nello stand Turco dell'Hashish, estremamente popolare, in modo da “acuire” l'esperienza della fiera.
Entro il 1883, questi hashish smoking parlors furono legali nelle maggiori città Americane, comprese New York, Boston, Philadelphia, Chicago, St. Louis, New Orleans, e così via.
La Gazzetta della Polizia stimava che ci fossero oltre 500 hashish smoking parlors a New York City nel decennio dell'880, e il NYPD stimava che ce ne fossero altrettanti ancora negli anni '20•molti di più degli “speakeasies”** dovuti alla proibizione dell'alcool che era in vigore nello stesso periodo. *Turkish Smoking Parlors, dove parlor sta per "salotto" o "salone", luogo d'incontro in generale; nelle parole composte, hair-dresser parlor, salone di parrucchiere, icecream parlor, gelateria, etc. -- N.d.t. **Dove si beveva illegalmente, in America, durante la Proibizione degli alcolici -- N.d.t.
Americana Come la Torta di Mele
Dall'inizio del XX Secolo, quasi quattro generazioni di Americani hanno usata la cannabis. Quasi tutti in questo Paese avevano familiarità con lo “sballo” degli estratti di cannabis fin dall'infanzia, e i dottori non li considerarono mai causa di dipendenza, di comportamenti antisociali o violenti, durante i 60 anni in cui vennero usati.
Questo ci porta a una domanta importante: se non è stata la paura per la salute o per le conseguenze sociali, quella che ha portato alla proibizione della cannabis in America (poi forzata nel resto del mondo), cosa lo ha fatto?
Una Campagna Diffamatrice
Quale forza socio-politica poteva essere così potente da rivoltare gli Americani contro qualcosa di tanto innocente qual'è una pianta - e proprio quella su cui molti contavano per migliorare in qualche modo la loro vita?
Abbiamo visto prima come le prime leggi federali anti-marijuana (del 1937) nacquero dalle bugie di William Randolph Hearst, dal "giornalismo giallo" e dagli articoli razzisti e farneticanti che furono citati da Harry Anslinger davanti al Congresso degli Stati Uniti come fatti.
Ma cosa diede inizio alle storie razziste e allarmiste di Hearst sulla marijuana? Quale intelligenza, o ignoranza, che ha già puniti gli Americani con 16 milioni di anni di detenzione negli ultimi 70 anni (786.545 arresti nel 2005 per la sola marijuana, più del doppio di quelli del 1990) - ha portato a tutto questo?
Il primo passo fu l'introduzione della paura di ciò che è sconosciuto, usando una parola che nessuno aveva mai sentita prima: “marijuana.”
Il passo successivo fu di tenere nascosti i maneggiamenti politici a dottori, scienziati e all'industria della canapa, che l'avrebbero difesa. Questo fu ottenuto mantenendo segrete la maggior parte delle udienze congressuali per la proibizione.
E, infine, i proibizionisti decisero di rimescolare gli istinti primordiali e attingere direttamente a una fonte di odio che stava già avvelenando la società: il razzismo. |
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