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Hawaii: annunciato il piano di legalizzazione della cannabis

Carceri sovraffollati, equità sociale e guadagni economici. Jeanné Kapela presenta, assieme ai vantaggi che ne derivano, il suo piano di legalizzazione della cannabis nello Stato delle Hawaii

Hawaii cannabis legalizzazione
L’11 gennaio, in una conferenza stampa tenutasi al Campidoglio di Honolulu, Jeanné Kapela, la rappresentante statale del Distretto 5 della Camera delle Hawaii, ha annunciato la sua proposta di legalizzazione della cannabis finalizzata alla riforma della giustizia penale.

L’incontro, voluto dalla rappresentante Kapela, ha visto i membri del Marijuana Policy Project (MPP), del Drug Policy Forum e dell’American Civil Liberties Union (ACLU) delle Hawaii, esprimersi sui benefici economici e sociali derivanti da una regolamentazione e sull’opportunità di cambiare la storia dello Stato.

HAWAII: UNA LEGISLAZIONE PER RISANARE I DISASTRI DEL PROIBIZIONISMO

DeVaughn Ward, alto consigliere legislativo dell’MPP, ha aperto la conferenza sottolineando l’importanza di introdurre una legislazione di successo il prima possibile. “La proibizione della cannabis ha causato danni incommensurabili alle nostre comunità, in particolare a quelle di colore; la legalizzazione è un’opportunità per evitare ulteriori danni ai nostri residenti e sprecare risorse limitate per la sicurezza pubblica”.

Allo stesso modo, Nikos Leverenz del Drug Policy Forum delle Hawaii, ha spiegato come, per i legislatori, la legalizzazione della cannabis sia “un’opportunità preziosa” per affrontare le necessità di coloro che sono stati severamente colpiti dalla guerra alla droga.

“La politica sulla cannabis delle Hawaii dovrebbe essere incentrata sui bisogni di coloro che sono stati danneggiati dalla continua criminalizzazione della cannabis e dall’applicazione draconiana delle leggi sulle droghe”, ha dichiarato Leverenz aggiungendo che: “Contemporaneamente, un mercato per uso adulto adeguatamente disciplinato, creerà molti posti di lavoro di qualità e opportunità commerciali in tutto lo Stato, compresi quelli legati al turismo della cannabis, alla cannabis artigianale e alla scienza della cannabis”.

A testimoniarlo è il rapporto americano pubblicato a inizio 2022, che, con una cifra record di 430mila nuovi posti di lavoro assegnati, per un media di circa 280 opportunità lavorative al giorno, classifica il settore cannabico come il più proficuo d’America.

SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI E DANNI A LUNGO TERMINE

George Cordero, dell’ACLU delle Hawaii, ha ricordato le condizioni di detenzione disumane in cui versano le carceri delle Hawaii, a causa di un sovraffollamento per le miriadi di condanne per reati di lieve entità legate alle cannabis e degli effetti a lungo termine di queste sulla propria fedina penale.

“Avere una condanna per marijuana sulla propria fedina penale può rendere estremamente difficile trovare lavoro, richiedere una carta di credito, assicurarsi un alloggio, per il resto della vita. Per questo motivo la cancellazione delle condanne per cannabis è una condizione necessaria per questa misura di legalizzazione”.

La cannabis, se legalizzata, libererebbe le forze dell’ordine quotidianamente impegnate con i piccoli “crimini” di possesso e di spaccio, che finalmente potrebbero concentrarsi sui veri delitti, e svuotare le carceri oramai zeppe di semplici individui il cui unico reato è voler consumare una pianta. Infine, le finanze impiegate per sostenere la guerra alla droga, che nel nostro Paese tra agenti, magistratura e sistema carcerario ammontano a circa 600 milioni di euro l’anno, si potrebbero destinare per progetti sociali e, visto il periodo in cui stiamo vivendo, campagne ambientalistiche.

LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS: È TEMPO DI AGIRE

“Quest’anno possiamo fare la storia. Sappiamo tutti, e lo sanno anche i cittadini delle Hawaii, che è giunto il momento di legalizzare il consumo di cannabis a scopo ricreativo” ha esordito Jeanné Kapela una volta salita sul palco. “Seguendo le raccomandazioni di una task force dedicata alla politica sulla cannabis, ora abbiamo una tabella di marcia per la legalizzazione della cannabis ricreativa nelle nostre isole”, ha affermato la rappresentante facendo riferimento a un rapporto pubblicato da un gruppo di esperti selezionati del Dipartimento della Salute delle Hawaii a dicembre 2022.

La Kapela non ha specificato le tempistiche precise per la sua proposta di legge, ma ha chiarito alcuni punti chiave, tra cui il rimediare al problema dell’incarcerazione di massa dello Stato tramite un’espiazione di massa. “Equità sociale. Le persone. Questo è il cuore della nostra iniziativa”.

Rispetto a marzo 2021, quando il Senato hawaiano ha approvato due proposte di legge per la legalizzazione della cannabis, le aspettative sono decisamente più alte ora che al vecchio governatore delle Hawaii David Ige, che non era convinto di una regolamentazione a causa dell’illegalità federale della cannabis, è subentrato il nuovo governatore Josh Green, che a novembre 2022 ha dichiarato che avrebbe firmato una legge sulla legalizzazione.

“Penso che la gente abbia già superato questa preoccupazione dal punto di vista culturale – ha detto Green in un precedente dibattito – Ma ecco cosa farei. Prima di tutto, se la cannabis viene legalizzata, dovrebbe essere monitorata con molta attenzione. Poi dovremmo prendere i 30-40 milioni di dollari di tasse che ne ricaveremmo e investirli nello sviluppo e nella ricreazione del nostro sistema di salute mentale per il bene di tutti”.



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