Hawaaii: lo stato Usa dove ancora si rischiano 5 anni di carcere solo per possesso di cartine
Le Hawaii, grazie al loro clima invidiabile, sono il paese Usa dove meglio cresce la cannabis, non a caso in questo paese sono nati molti degli strain famosi nel mondo. Tuttavia il paese non è certo un paradiso per i fumatori.
La cannabis ad uso terapeutico è oggi legale, e permette anche l’autocoltivazione per i malati, ma le leggi sulla cannabis a uso ricreativo rimangono tra le più repressive del mondo occidentale (e non solo).
Possedere cannabis ad uso personale, anche in piccole quantità, comporta 30 giorni di carcere, pena che diventa di un anno se la cannabis posseduta supera l’oncia (circa 28 grammi) e fino a 5 anni se supera la libbra (circa 450 grammi). Mentre se la finalità è lo spaccio le pene possono arrivare a 20 anni.
Ma la parte più inquietante della legge è sicuramente quella relativa alla “drug paraphernalia“, ovvero al possesso di ogni strumento utile a produrre, lavorare o anche solo consumare droghe. Alle Hawaii il possesso ogni attrezzatura inerente all’uso di droghe (cannabis inclusa) è passibile di una condanna a massimo 5 anni di carcere e a multe fino a 10.000 dollari. Ogni attrezzatura significa anche il possesso di un bong o di un chilum, e formalmente anche di una cartina, anche se in questo caso dimostrare che fosse posseduta al fine di consumare cannabis non è agevole.
Anche grazie a questa estrema rigidità legislativa le prigioni dell’arcipelago del Pacifico si ritrovano in una situazione di sovraffollamento: da qui l’idea della democratica Joy San Buenaventura, che ha depositato un disegno di legge che ne prevede la depenalizzazione.
Il problema è sentito anche da chi gestisce i dispensari di cannabis per uso medico, perché vorrebbero poter vendere e fare dimostrazione di come si utilizzano le attrezzature per le terapie a base di marijuana.
La proposta, per quanto minimale, non è benvoluta da tutti, come nel caso del Procuratore Generale Douglas Chin che evidenzia come il problema del sovraffollamento non può essere risolto con la sola depenalizzazione, sostenendo che chi si trova in prigione ci è entrato perché recidivo o perché trovato in possesso di elevate quantità di sostanze.
Il disegno di legge verrà votato in sede parlamentare e se riceverà riscontro positivo spetterà al governatore delle Hawaii David Ige pronunciarsi in merito.