Ha un grammo di cannabis: gli Usa negano l’ingresso a un cantante giamaicano

Curiosa vicenda quella capitata a Luciano, storico interprete del reggae gimaicano con 14 album all’attivo. All’artista, noto anche come Jah Messenjah (il messaggero di Dio) a causa della forte fede rastafariana, è stato negato il visto per entrare negli Stati Uniti mentre si apprestava a oltrepassare il confine dal Canada, nel corso della sua tournèe americana.
Lo stesso artista ha raccontato la vicenda nella sua pagina su Facebook: «Mentre mi apprestavo a superare il confine tra Canada e Stati Uniti, sono stato fermato e sottoposto ad un interrogatorio anormale nel corso del quale è stato perquisito anche il mio bagaglio. Al suo interno è stato trovato una medicina a base di erbe che di solito uso per la gola: i test hanno dichiarato illegale il medicinale poiché contiene estratti di cannabis. Il contenuto era meno di un grammo ma nonostante ciò mi hanno ritirato il visto e negato l’ingresso negli Stati Uniti».
Una vicenda che mostra ancora una volta il paradosso che si sta vivendo negli Usa, dove in molti stati la cannabis è perfettamente legale, mentre in altri è ancora considerato reato penale anche il semplice consumo personale anche se a scopo medicinale.
Luciano si sarebbe dovuto esibire dal 2 al 17 settembre con una serie di date che lo avrebbero portato tra California, British Columbia, Washington, Arizona e Oregon. L’artista giamaicano ha comunque annunciato che farà ricorso.