Guerre e nazionalismo: il mondo è allo sbando e a pagare sono come sempre i poveri
In Siria si continua a morire. Una strage di innocenti quella in corso a Goutha. Il cessate il fuoco decretato dalle Nazioni Unite non viene rispettato, i bombardamenti continuano con la certezza che nessuno pagherà per questi crimini contro l’umanità.
Siamo al definitivo fallimento delle Nazioni Unite. Dovevano prevenire le guerre, risolvere e metter fine ai conflitti, punire i responsabili. Ed invece…
Continua il bagno di sangue in Yemen dove un popolo intero soffre la fame causata dalle bombe e dall’embargo saudita. Va avanti il genocidio in Sudan del Sud, la mattanza spaventosa della Repubblica Democratica del Congo, l’eliminazione dei rohingya in Birmania, il massacro di innocenti in Camerun e Repubblica Centroafricana.
Centinaia di migliaia di uomini delle missioni di pace sono divenuti solo un costo per la comunità internazionale, incapaci di svolgere la loro funzione a causa degli interessi contrapposti in sede di Consiglio di Sicurezza che ne paralizzano l’azione.
Il mondo è allo sbando su tutti i più grandi problemi causa la rinascita di spinte nazionalistiche e dell’odiosa idea del “prima di tutto noi”. È guerra di tutti contro tutti, senza regola alcuna se non l’odio e l’interesse di pochi.
Un nuovo ordine mondiale va costruito e presto se non vogliamo che arrivi il peggio. Sì, perché il peggio è possibile. A doverlo costruire deve essere il protagonismo di tutti noi, la voglia di pace e di giustizia che alberga nell’animo della maggioranza delle donne e degli uomini di questo nostro povero pianeta.