Guatemala: legalizzare le coltivazioni di marijuana e papavero da oppio
Il presidente del Guatemala, Otto Perez Molina, ha reiterato la sua intenzione di legalizzare la coltivazione di marijuana e papavero da oppio in alcune zone del Paese, sì da soddisfare la domanda farmaceutica. Perez Molina ha spiegato che una commissione specifica, creata dal Governo per studiare il problema, farà un rapporto sugli impatti della depenalizzazione sul Paese.
La depenalizzazione ha sorpreso il Guatemala. Durante la sua campagna elettorale il presidente aveva preso impegni per lottare contro le bande di narcotrafficanti impiegando i “kaibiles” (truppe specializzate dell’esercito) per la loro neutralizzazione.
Geograficamente, il Guatemala è la penultima frontiera che i produttori sudamericani di droga devono superare prima di arrivare al mercato statunitense. La lotta per il dominio del territorio tra i cartelli rivali, ha fatto aumentare la violenza, collocando il Guatemala tra quei Paesi più violenti delle Americhe, superato solo da Honduras e El Salvador.
La guerra alla droga dell’ex-presidente messicano Felipe Calderon, contro le mafie dei narcotrafficanti, ha fatto sì che i capi di questi ultimi si muovessero verso il sud e si sono confrontati con l’estrema fragilità di questo Paese, ponendolo al centro delle loro attività. Questa realtà e l’impotenza dello Stato nel combattere gruppi economicamente più forti e meglio armati, hanno spinto Perez Molina verso la conclusione che questa è una guerra ormai persa. Di conseguenza ha sollecitato la comunità internazionale per un diverso approccio che, nel caso del Guatemala, si può tradurre nella legalizzazione della produzione di marijuana e papavero da oppio, quest’ultimo per produrre eroina e morfina.
Tra le popolazioni alla frontiera con il Messico, queste coltivazioni hanno sostituito, in gente estremamente povera, quelle tradizionali di mais e fagioli. Il terreno accidentato, che da sempre è stato un ostacolo per portare i prodotti nel mercato, si è trasformato in un luogo strategico, anche per evitare gli sforzi delle autorità guatemalteche per le eradicazioni delle coltivazioni illegali.
fonte: Notiziario Aduc