Guardando le stelle #15
Agli inizi di febbraio la Microsoft ha presentato un’offerta da 44,6 miliardi di dollari per acquistare Yahoo!; il consiglio d’amministrazione di Yahoo! ha rimandato l’offerta al mittente perché inadeguata, troppo bassa.
Lo stesso giorno nel mondo morivano 26.000 bambini per malattie infettive e fame (1 ogni 3 secondi) come ogni giorno accade da 10 anni ad oggi.*
Nel novembre scorso in Iran 2 ragazzi di 24 e 25 anni sono stati giustiziati, tramite impiccagione, perché omosessuali.
Lo stesso giorno la moglie di Totò Riina chiedeva un risarcimento agli autori della fiction sulle vicende del marito, andata in onda su Canale 5, in quanto avrebbe rappresentato una “lesione all’immagine” dei parenti stretti del boss.
Alcune settimane fa, sempre in Italia, un pedofilo già colpevole di 3 stupri a minori e scarcerato dopo aver scontato 1 anno di prigione per decorrenza dei termini di custodia cautelare, ha violentato una bambina di 4 anni, affidatagli dalla madre ignara del passato dell’uomo.
Sempre più spesso, i colpevoli non vengono puniti e a farne le spese naturalmente sono le persone per bene. La politica è marcia, soprattutto da noi. Le forze dell’ordine invece di far rispettare la giustizia spesso la infrangono (vedi casi come Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino, Gabriele Sandri – se non li conoscete, cercate le loro storie in internet). L’informazione è finta, filtrata, pilotata. L’intero sistema è incentrato sul consumo e sui beni materiali.
Non so voi, ma io faccio sempre più fatica a capire questo mondo. E’ sottosopra. E’ sballato. E’ sbagliato.
Provo ogni giorno a godermelo, ce la metto veramente tutta per trovare sempre il lato positivo delle cose, per convincermi che prima o poi tutto cambierà. E in fin dei conti devo dire che me la cavo abbastanza bene: spesso mi diverto, molte volte mi addormento sereno e mi risveglio pieno di buoni propositi, mi basta poco per cogliere ed apprezzare ciò che di buono mi circonda.
Altre volte però sprofondo in un tale abisso di incertezze e perplessità che ne esco sconvolto, turbato e lo sconforto che provo lascia strascichi pesantissimi. Metto in dubbio qualsiasi cosa, mi chiedo dove stiamo andando, cosa stiamo facendo, perché.
Quindi se un giorno improvvisamente sparisco e non avete più mie notizie, non preoccupatevi… sarò in viaggio, da solo, alla ricerca di chissà che cosa, in chissà quale terra selvaggia.
*Rapporto UNICEF 2008