Guardando le stelle #10
E’ la primavera, baby. Scivola sotto la porta, s’infila nelle nostre vite silenziosamente, leggera come una piuma. Le mattine si fanno più sottili, le giornate infinite. Mi capita di guardare il cielo e pensare che siano le 2 di pomeriggio per poi scoprire sull’orologio che è quasi ora di cena. Ciò mi rende allegro e non so il perché, ma poco importa. Si va in giro per la città, con i finestrini dell’auto giù, occhiali da sole e musica fresca, di quella giusta, di quella che… se fossi in un film, sarebbe la sua perfetta colonna sonora. Ragazze in pantaloncini corti camminano a testa alta, l’iPod in mano e le labbra che seguono le parole della canzone che stanno ascoltando. Le vedi allegre e non sai il perché, ma poco importa.
In casa finestre spalancate e succo d’arancia in frigo, che ti fa venire l’acquolina in bocca al solo pensiero. Voglia di fare tardi, di stare fuori fino all’alba. Voglia di partire, con chi e per dove poco importa. Voglia di perdersi, tra le strade di Pamplona, in una giornata di sole e vento. Voglia di mare, di amici intorno a un fuoco sulla spiaggia, con qualche canna, una chitarra e mille sogni. E sarà anche un luogo comune ma resta una piacevolissima visione che ci rende tanto allegri. Quindi, poco importa. Voglia di camper, di coast to coast in autostop, di notti folli a Mykonos. Voglia di correre, di saltare, di ballare come Billy Elliot da bambino e di sentirsi “elettricità”. Voglia di innamorarsi, perdutamente, ma non per sempre.
Pensi all’estate che verrà e a quelle passate, allora ti sale un filo di malinconia perché sei convinta che… “un’estate come quella non la rifarò mai più”. Il pensiero però non ti piace allora reagisci e ti convinci che quella in arrivo sarà ancora meglio. Tra le tue voglie e i tuoi pensieri ti senti scombussolata, confusa, strana, diversa. Ma poco importa. Sei felice. E questa, è la primavera, baby.