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Goa negli anni ’70 e ’80: sogno ad occhi aperti

Goa è il più piccolo tra gli Stati dell’India, con ben 450 anni alle spalle di colonizzazione portoghese. Questa piccola area geografica, bagnata dall’Oceano Indiano, ha una storia così importante da aver ispirato un nome a uno stile di musica elettronica: la Goa Trance.

Anjuna Flea Market, metà degli anni 1970
Anjuna Flea Market, metà degli anni 1970

Verso la metà degli anni ’70, Goa era una delle mete predilette degli hippy, soprattutto come tappa finale di un viaggio più lungo attraverso l’India e la sua cultura. Spiagge sconfinate e foreste incontaminate erano lo sfondo dei Full Moon Parties, feste in cui si celebrava l’arrivo della luna tra canti, danze in un nuovo modo di fare musica sperimentale attraverso effetti techno.

La Goa Trance, nata con l’intento di accompagnare i danzatori nei loro viaggi di trascendenza corporale, prende naturale ispirazione dai riti sciamanici che utilizzano suoni ritmici e pulsanti, cambiando intensità in modo permeante, tendendo a riempire non solo lo spazio ma anche i corpi dalle sue onde sonore. Quando questa nuova musica venne esportata e fatta conoscere a livello mondiale, crebbe ulteriormente in molteplici forme e la Goa Trance divenne la genitrice della Psy-trance.

Ma a Goa si respirava un’aria diversa, intrisa di elementi indu, poche regole e molte droghe. Questa combinazione fece vivere fino agli anni ’80 esperienze di condivisione sensoriali uniche e leggendarie. La Goa Trance viene suonata tuttora durante feste e rave per poter riassaporare ritmi e viaggi dal sapore vero e autentico.

Di seguito, in ordine cronologico, una serie di foto che vi porteranno nella Goa degli anni ’70 e ’80. Buon viaggio!



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