Geopolitica

Gli strangolatori dell’Africa

baraccopoli africa

Il bilancio di molti stati africani non supera poche centinaia di milioni di dollari. Ciò non permette la benché minima politica sanitaria o scolastica ed assicura, invece, un debito estero crescente negli anni pur di tirare avanti. Il debito va ripagato ed ulteriori tagli colpiscono la già inesistente spesa sociale.
Le istituzioni finanziare internazionali sono ferree a tal proposito nei loro controlli.

In Guinea Bissau ho visto morire lentamente in un ospedale un povero diavolo per una banale ulcera perforata. Non lo avevano assistito perché volevano essere certi che realmente la sua famiglia non avesse soldi per pagare le cure. In sostanza si aspetta.

Politiche promosse da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Se la famiglia ha qualcosa, prima o poi la tira fuori pur di non perdere il proprio congiunto e concorrerà “giustamente” alle spese.

L’ultima inchiesta sui “Panama Papers”, cioè sulla mole di documenti finanziari riservati proveniente da un solo spezzone di paradiso fiscale, racconta di ben 1400 società offshore utilizzate per sfruttare le ricchezze africane e trasferirle in conti segreti.

UpkPfA5XLjhkNYmiIapPUhaPJGJqUCaVQ1dL2d5fgBM=--L’Espresso di questa settimana documenta come in due soli paesi, Algeria e Nigeria, l’Eni e le sue consociate abbiano pagato tangenti per un miliardo e mezzo di dollari per assicurarsi petrolio, gas ed oleodotti. Un tesoro finito nei conti riservati di governanti africani corrotti ed in quelli di manager italiani e chissà quanti altri. Un miliardo e mezzo per due affari.

Provate ad immaginare quanto spaventosamente immensa sia la rapina in corso da decenni ad opera di multinazionali e loro lacchè locali sulla pelle di intere popolazioni, su quella di un intero continente. Nel silenzio di fatto delle istituzioni finanziarie internazionali.

Con un miliardo e mezzo di dollari si costruiscono tanti ospedali e tante scuole. Si cambia la qualità della vita per milioni di persone.
Sono divenuti invece lusso per corrotti e potere per farabutti.
Lì in Africa, qui da noi…

africa poverta



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