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Gli indigeni peruviani hanno sconfitto le multinazionali del petrolio

matsesUna notizia che dona speranza a chi auspica la difesa dei diritti dei popoli più deboli e dell’ambiente contro gli interessi delle multinazionali e del capitalismo globale. Una battaglia vinta con la determinazione di un popolo mai soggiogato: quello dei Matsés, circa 2.200 indigeni che abitano la foresta amazzonica lungo il confine tra Perù e Brasile.

Di fronte alla determinata oposizione del popolo Matsés infatti, la compagnia petrolifera canadese Pacific E&P ha annullato il suo contratto per la ricerca di petrolio nelle aree abitate da questa popolazione indigena. Una piccola popolazione indigena ha sconfitto una multinazionale petrolifera.

Come sottolineato da Survival (organizzazione che si batte per i diritti dei popoli) la prospezione petrolifera è devastante per i popoli indigeni. Per individuare la posizione dei giacimenti petroliferi, il procedimento prevede l’utilizzo di esplosioni sotterranee lungo centinaia di sentieri che attraversano la foresta.

Le esplosioni spaventano gli animali e li e fanno fuggire, lasciando quindi poca selvaggina da cacciare, e l’intero processo è causa di enorme disagio e può mettere a repentaglio l’equilibrio e le possibilità di sopravvivenza di queste comunità, già costantemente attaccate dalla distruzione del loro habitat e delle foreste.

Consci di aver vinto solo una battaglia nella lunga guerra a difesa della terra, i Matsés hanno già annunciato che continueranno a portare avanti una campagna per la revoca della concessione petrolifera e per impedire che le autorità peruviane assegnino un nuovo contratto a un’altra compagnia.

 



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