La cannabis continua a dimostrare le sue potenzialità come arma per il trattamento del Covid-19. Fino ad oggi sono diverse le pubblicazioni scientifiche che si concentrano sulle capacità antinfiammatorie dei suoi componenti principali, THC e CBD, ma anche i terpeni si sono rivelati utili.
Intanto i ricercatori dell’Università di Lethbridge, continuano ad esplorare il potenziale degli estratti di cannabis. Dopo un primo studio sono andanti avanti nelle ricerche, testando decine di estratti di cannabis ricavati da diverse genetiche.
Secondo l’ultimo studio scientifico alcuni estratti di cannabis possono ridurre il rischio di morte a causa del Covid-19 impedendo al sistema immunitario malfunzionante di un paziente di attaccare se stesso. Parliamo della “tempesta di citochine”, un processo infiammatorio per il quale il sistema immunitario va in tilt e attacca i tessuti sani invece del virus. Uno degli effetti di queste “tempeste”, può essere l’ARDS, la sindrome da distress respiratorio acuto, che può anche essere mortale.
In molti casi gravi di Covid, questo è ciò che si rivela fatale, e trovare un modo per attutire questo processo è stata una priorità per i medici.
E ora i ricercatori hanno trovato tre ceppi, tra gli oltre 200 sperimentati, che sono altamente efficaci nel ridurre i livelli di due delle sostanze chimiche che giocano un ruolo fondamentale nella tempesta di citochine. “Una di queste è l’interleuchina-6 (IL-6) e l’altra è chiamata fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-a)”, sottolineano. Negli esperimenti effettuati su un “modello 3D del tessuto cutaneo umano”, i ricercatori hanno trovato tre estratti di cannabis che hanno abbassato i livelli di IL-6 e TNF-a.
Come scritto nello studio, che non è stato ancora sottoposto a peer review ed è stato pubblicato come pre-stampa su Research Square, il prossimo passo per la ricerca è quello di ottenere trattamenti a base di cannabis in studi clinici per vedere se sono efficaci nel trattamento di pazienti gravi con Covid-19 in terapia intensiva.