Gli equilibristi – Ivano De Matteo
In tempi di crisi può venire alla mente la storia di questo impiegato comunale che affronta una separazione con 1200 euro al mese. La situazione si fa sempre più tragica e insostenibile e a rimetterci è la qualità della vita e l’orgoglio di essere padre.
Quello che Ivano De Matteo fa compiere al suo protagonista è un viaggio dal benessere piccolo borghese fino alla povertà, intesa non solo come mancanza di denaro ma anche come perdita di umanità. Tutto avviene intorno alla maschera di Valerio Mastandrea, “perfetta rappresentazione del tragicomico, attore di straordinario talento per la commedia e sguardo segnato da un’endemica e perenne tristezza” come scrive Gabriele Niola. Ed è proprio su questi due registri che il film si muove: dapprima il personaggio viene appoggiato dall’ironia dell’umanità popolare romana poi si procede con toni sempre più rassegnati e tragici. La leggerezza e la capacità di sdrammatizzare si perdono man mano che si esaurisce l’umanità stessa del protagonista. Un omaggio a Umberto D. da cui De Matteo trae la generale idea di un personaggio in bilico tra necessità e dignità.
a cura di Maurizio Bongioanni