Gli antiproibizionisti Usa hanno lanciato la mobilitazione contro Trump
A seguito delle ultime dichiarazioni di importanti membri della Casa Bianca, che hanno preannunciato un possibile intervento del presidente Donald Trump per fare rispettare le leggi federali sulla cannabis, impedendo la legalizzazione in atto in alcuni stati, la Norml, ovvero la principale organizzazione antiprobizionista americana, ha annunciato l’inizio di una mobilitazione contro il nuovo presidente Usa.
Era stato il capo del Dipartimento di Giustizia Jeff Sessions, ha preannunciare la svolta proibizionista, sostenendo che «dare la possibilità a tutti di fumare marijuana non rende l’America un posto migliore» e che fumare cannabis «è un’abitudine malsana che crea violenza».
La Norml ha annunciato l’inizio di una campagna che sia a livello politico che di mobilitazione popolare vuole costringere la Casa Bianca a rispettare l’autonomia dei singoli stati che decidono di intraprendere la strada della legalizzazione e per iniziare ha lanciato una campagna di mailbombing verso i senatori Usa.
Di seguito il testo completo dell’annuncio pubblicato dalla Norml:
“E lotta sarà. Sean Spicer Portavoce della Casa Bianca ha dichiarato guerra a gran parte della comunità che fa uso di cannabis annunciando che l’amministrazione Trump intende impegnarsi nella decisa applicazione delle leggi federali anti-marijuana negli otto Stati che hanno legalizzato e regolamentato il suo utilizzo per adulti.
Noi di NORML avevamo ampiamente anticipato che questo giorno sarebbe arrivato. È per questo che abbiamo combattuto con le unghie e denti contro la nomina del fanatico Procuratore Generale anti-marijuana Jeff Sessions. È per questo che stiamo facendo una grande pressione contro i ritardi per l’entrata in vigore delle leggi di legalizzazione avviate con il voto dei cittadini in stati come Arkansas, Massachusetts, Maine, Florida, e nel Nord Dakota.
Per questo stiamo anche facendo una forte campagna perché siano applicati cambiamenti significativi e immediati anche nella legge federale, come ad esempio l’approvazione della proposta di Legge HR 975: per il rispetto delle leggi dello Stato sulla marijuana e la ri-autorizzazione della modifica di bilancio Rohrabacher che impedisce di usare risorse del Congresso per fare causa contro gli Stati che hanno legalizzato la cannabis, anche attraverso la nostra partecipazione al recente costituito Caucus Congresso Cannabis.
Siamo pronti per questa prossima battaglia – e siamo pronti per vincere!“