Giustizia per i Potawatomi: riconosciute le terre sacre
Dopo 175 anni di silenzio, la tribù dei Potawatomi ha riottenuto parte della sua terra ancestrale in Illinois
Dopo quasi due secoli di attese e battaglie legali, la nazione dei Prairie Land Potawatomi può tornare finalmente a casa.
La conferma è arrivata direttamente dallo Stato dell’Illinois, che con una legge firmata di recente dal governatore JB Pritzker restituirà circa 1.500 acri dello Shabbona Lake State Recreation Area alla tribù. Ma facciamo un passo indietro.
Tutto ebbe inizio quando il governo degli Stati Uniti, approfittando dell’assenza del capo Shab-eh-nay, partito verso quella che oggi è la contea di DeKalb per far visita alla sua famiglia in Kansas, mise all’asta illegalmente 1.280 acri della riserva di Prairie Band nell’Illinois settentrionale.
Così con un colpo di coda, quella che era una riserva tribale, divenne improvvisamente una proprietà privata dei coloni bianchi. Ed è da allora che i Potawatomi non si sono mai dati per vinta nella loro battaglia per la giustizia.
«Siamo orgogliosi di poter nuovamente chiamare questa terra casa», ha esclamato Joseph “Zeke” Rupnick, pronipote di quarta generazione del capo Shab-eh-nay e presidente della Prairie Band Potawatomi Nation.
I POTAWATOMI TORNANO A CASA: RESTITUITI 1.500 ACRI
Un evento storico che si inserisce in una panorama più ampio, con il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti che nell’aprile del 2024 ha riconosciuto 130 acri nella contea di DeKalb come terra di riserva tribale, rendendo i Prairie Band Potawatomi la prima tribù con una riserva riconosciuta a livello federale in Illinois.
«Abbiamo chiesto questo riconoscimento e ciò che ci spetta di diritto per quasi 200 anni e siamo grati al Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti per questo passo significativo nella ricerca della giustizia per il nostro popolo e i nostri antenati», aveva dichiarato Rupnick la scorsa primavera.
Tornando ad oggi però, l’accordo firmato nelle settimane scorse ha confermato che il parco resterà aperto al pubblico. Ma la sua manutenzione sarà a carico dello Stato, che si impegnerà nella sua conservazione.