Giù le mani dalla montagna sacra! La battaglia dei nativi hawaiani
Quando il Padre celeste e la Madre terra si unirono, nacquero le isole Hawaii e la sua vetta più alta, Mauna Kea, ne rappresenta l’ombelico. Così racconta la storia tramandata da generazioni che indica questa montagna come il primo antenato dei nativi, un luogo sacro e quindi intoccabile.
Esiste però un progetto scientifico che vorrebbe costruire sulla sua cima un telescopio, uno dei più grandi del mondo, a causa delle condizioni favorevoli che può offrire alla ricerca: le Isole Hawaii infatti hanno un basso inquinamento luminoso, bassa umidità e cieli sereni.
La prospettiva ha scatenato un’ondata di attivismo con i nativi che hanno bloccato la strada d’accesso a Mauna Kea, rifiutandosi di lasciare passare i camion delle costruzioni. Anche Damian Marley ha preso parte alla protesta, interrompendo il suo tour di concerti, per sostenere con la sua presenza la causa di chi vuole preservare e proteggere la propria terra.
I lavori per il telescopio sarebbero dovuti iniziare lo scorso mese ma proprio grazie alle proteste – le ultime di una lunga storia di disobbedienza civile dei nativi hawaiani e atti di resistenza – il progetto è stato rimandato. Se ne riparlerà tra due anni, intanto i nativi di tutto il mondo non smetteranno di lottare per proteggere la loro storia e la loro cultura.