Giovanardi vs Presa Diretta: botta e risposta sulla cannabis
Evidentemente la visione della puntata dedicata alle droghe da parte del programma di Riccardo Iacona “Presa Diretta” di domenica deve avergli provocato un travaso di bile, tanto che Carlo Giovanardi ci ha messo giusto poche ore prima di presentare protesta formale alla Rai e comunicare alla stampa il suo giudizio sulla video-inchiesta che ha permesso per la prima volta (ed in prima serata) ai contribuenti italiani di conoscere da vicino i fallimenti delle politiche proibizionistiche e i risultati delle strade diverse intreprese prima dal Portogallo ed ora da alcuni stati Usa e dall’Uruguay.
GIOVANARDI: “UNA VERGOGNOSA OPERA DI FAZIOSITA’ A SPESE DEI CONTRIBUENTI”. Questo il comunicato rilasciato da Carlo Giovardi: “Al termine della trasmissione Presa diretta, ho fatto verbalizzare al funzionario di turno Rai questa protesta da girare al curatore della trasmissione, al presidente e al direttore della Rai: La trasmissione Presa diretta di Riccardo Iacona sulla cannabis è stata una vergognosa operazione di faziosità, disinformazione, menzogne e tesi unilaterali a spese dei contribuenti. È intollerabile che la Tv di Stato si presti a queste operazioni sulla pelle delle vittime dirette e indirette delle tossicodipendenze su cui si sta operando una sfacciata operazione promozionale delle multinazionali che intendono moltiplicare i loro profitti sulla commercializzazione della cannabis, scaricando i costi socio sanitari sulla collettività”.
IACONA: “I DATI CERTIFICANO IL FALLIMENTO DEL PROIBIZINISMO”. La redazione di Presa Diretta ha risposto attraverso la pagina facebook. Noi a Presa Diretta abbiamo fatto semplicemente il nostro lavoro, rendendo conto di quello che sta succedendo intorno a noi. Abbiamo raccontato come sia aumentato l’uso delle droghe tra i ragazzi nel nostro Paese e il fatto che abbiamo il triste primato europeo del poliabuso, come i nostri ragazzi, cioè, si droghino con il maggior numero di sostanze contemporaneamente e con enormi danni per la loro salute, fisica e psichica. Questo sì è un vero fallimento delle politiche sulle droghe nel nostro Paese. Ed è stato il senatore Carlo Giovanardi, ad informare queste politiche, con la sua Legge. Se con quella Legge intendeva “liberare il mondo dalla droga” e allontanare i ragazzi dall’uso delle sostanze, gli ultimi dati usciti nella relazione annuale al Parlamento sulle droghe del 2014, che parlano di aumento dell’uso di sostanze da parte dei giovani e giovanissimi, certificano il fallimento concreto delle politiche italiane di contrasto al consumo di sostanze stupefacenti. Se veramente abbiamo tutti a cuore la riduzione del consumo di droga da parte dei ragazzi e la promozione di stili di vita salutari, conviene decisamente cambiare strada. Ma questo è materia di dibattito, a noi giornalisti il compito di raccontare la verità e tutta la verità, altro che “faziosita’”, “disinformazione” e “menzogne”. Infine, le centinaia di donne e di uomni che sono finiti in carcere in applicazione della Legge Fini-Giovanardi e che adesso stanno uscendo perché ai sensi delle nuove norme quella pena è considerata illegittima, come con competenza ci ha raccontato il giudice Francesco Maisto, presidente del Tribunale Di Sorveglianza di Bologna, forse meritano, quelle sì, un gesto di scuse.
GIOVANARDI: “CONSUMO CANNABIS AUMENTA A CAUSA DI CERTE TRASMISSIONI”. Dopo la risposta di Iacona, Giovanardi non si da per vinto: “Riccardo Iacona insiste nelle tecniche di disinformazione mistificando questa volta i dati contenuti nel rapporto al Parlamento presentato dal Dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio. Il rapporto conferma la continuazione in Italia di un fenomeno di riduzione e contenimento del consumo delle sostanze, salvo che per la cannabis che, soprattutto in questi ultimi tempi, ha goduto di una campagna pubblicitaria di varia natura ed origine che ha senz’altro fatto diminuire la percezione del rischio e la disapprovazione sociale del suo consumo, in particolar modo da parte degli adolescenti. Per quanto riguarda la depenalizzazione informo Iacona che in Italia il consumo personale è totalmente depenalizzato, contrariamente a quanto avviene in quasi tutti i Paesi del mondo che cercano faticosamente di adeguarsi alla normativa italiana in materia”.