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Giovanardi non ce l’ha fatta: la cannabis rimane tra le droghe leggere

Si è concluso alle 14 il dibattito in commissione giustizia sul decreto Lorenzin che andrà a modificare le tabelle sulle sostanze. C’è una buona notizia: la cannabis rimane in tabella II, quella delle droghe leggere, con pene previste da 2 a 6 anni. E ci rimangono tutte le tipologie di cannabis, a prescindere dalla quantità di Thc contenuto. Sventato quindi l’attacco del Nuovo Centro Destra (il partito di Giovanardi) che fino all’ultimo aveva tentato di spostare nella tabella I insieme alle droghe pesanti (con pena prevista da 8 a 20 anni) la cannabis con alto contenuto di Thc. Alto si fa per dire, visto che nelle loro intenzioni sarebbe dovuta rimanere tra le droghe leggere solo la cannabis con valori di Thc inferiori al 4%. “Ci hanno provato fino alla fine – ha dichiarato ad Articolo 73 il parlamentare di Sel e attivista antiproibizionista Daniele Farina – anche cercando di introdurre nonsensi scientifici come la differenziazione tra piante coltivate naturalmente e piante sviluppate tramite incroci, ma fortunatamente il pericolo è stato sventato”.

REATI DI LIEVE ENTITA’. In commissione si è discusso aspramente anche della modifica del comma 5 dell’art. 73, quello sulle pene per il possesso di quantità di poco superiori al limite consentito. Il risultato è un’abbassamento delle pene che ora saranno da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 4 anni, mentre prima andavano da 1 a 5 anni in base al decreto Cancellieri. Aver posto il limite a sei mesi è importante anche perché così potranno essere evitate le misure cautelari in carcere. La misura è frutto di un accordo anche con il Nuovo Centro Destra di Giovanardi, che come riferitoci da Farina ha tenuto un approccio al limite del paradossale: “La cosa fondamentale per loro era che le pene non venissero differenziate tra droghe leggere e pesanti, per questo piuttosto che far passare questa differenziazione hanno accettato di abbassare le pene anche per quelle pesanti”. Un accordo che è stato criticato dai 5 stelle che volevano pene più alte per le droghe pesanti.

I PROVVEDIMENTI BOCCIATI. Sono stati invece respinte altre proposte. In particolare Sel aveva richiesto la rimozione totale o almeno parziale delle pene amministrative (ritiro patente, passaporto, permesso di soggiorno) per il possesso di droghe leggere, ma la proposta non è passata. “Anche il Pd ha votato contro”, afferma Farina. Niente da fare anche per la proposta che prevedeva la rimodulazione per legge della pena inflitta per possesso ai fini di spaccio di cannabis in base alla Fini-Giovanardi. Sarà ancora il giudice a decidere caso per caso come rimodulare la pena di quei detenuti condannati in base ad una legge dichiarata incostituzionale. Tuttavia su questo tema si esprimerà a Maggio la Corte di Cassazione.
Ora il decreto Lorenzin passa alle camere, la prima discussione avverrà il 28 aprile, ed entro il 20 maggio il decreto dovrà essere convertito in legge.

 



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