Ghemon prod. by Max Fisher – Grey Goose Blues (txt)
A volte mi viene da pensare: “fanculo tutto
fanculo il rap, ho quasi trent’anni e voglio un’auto ed un posto sicuro per
essere l’uomo che sognavo” invece rinunciando ad ogni scudo ho fatto tutto al contrario.
Avrei potuto fare il servo in uno studio, a prendere telefonate e frustate
come tutte le persone laureate e frustrate
illudendo mia madre, e campando sulle spalle di mio padre; ma non è successo.
Se l’umore balla Clio s’alza e lo abbraccia
per questo giù dal palco la gente mi ringrazia
ma questo non sempre paga né sazia
se devi ammettere che campi alla giornata ai genitori della tua ragazza.
Volevo essere come Neffa
ma Al mi ha avvertito in partenza che questa è una guerra persa
perchè dentro ho un universo e brucio come una stella
che non si specchia, perché ha paura di sé stessa.
A chi mi dice sei un genio faccio fatica a credere
perché dice lo stesso a chi è il male di questo genere.
Parlate di quante Grey Goose bevete
ma non gli dite chi siete, e in questo la gente non si rivede.
Quando mi chiedono di Fabri tutti squali
“perché parla del poeta se fa cose commerciali?”.
A volte penso che ho a che fare con un branco di ubriachi
ha detto che mi stima, in TV e nei giornali
mentre promuoveva sé nei suoi canali
e dopo questo non gli ho chiesto né una strofa né le impronte digitali.
Adesso non siamo amici né sodali
ma sento che ha sofferto quanto me, prima di essere dov’è.
Vorrei essere coerente quanto Kiave, totale come Macro, speciale come Mella e Brenk
lottare come Rock, Frank e Ale, leale come Tsura
come Taio e Franco essere universale
rifare Ghetto Blaster, che è una pietra miliare
anche se io per Bypass non ho smesso di aspettare
e diventare il fratello che non ho mai avuto
allora sarei Mecna, questo è poco ma sicuro.
Passo e chiudo.