Ancora una sentenza assurda: condannato al carcere per la cessione di 2 semi di cannabis
Condannato a sei mesi di carcere per aver venduto, regolarmente e con emissione di scontrino fiscale, due semi di cannabis. Una vicenda che ci riporta indietro nel tempo, all’epoca – che si riteneva ormai superata – delle retate e delle persecuzioni contro i growshop.
La condanna ha colpito Ivan Conte, gestore de “Il Canapaio” di Guagnano, in provincia di Lecce. L’imputato è stato condannato per “istigazione a delinquere”. Il Pubblico Ministero aveva richiesto addirittura una condanna a 1 anno e 10 mesi.
L’indagine era stata avviata il 24 maggio 2014, quando i carabinieri avevano fermato due ragazzi trovandoli in possesso di due semi di cannabis e di alcuni opuscoli sulla coltivazione. I due avevano affermato di aver acquistato i semi al canapaio di Guagnano e di aver ricevuto dal titolare gli opuscoli e alcuni consigli sulla coltivazione.
Ciò è bastato al giudice per emettere la propria condanna. Tanto più assurda considerando il fatto che niente di quanto ceduto da Ivan Conte è vietato dalla legge. I semi di cannabis sono venduti in tutta Italia in modo perfettamente legale, ed ovviamente lo sono anche gli opuscoli con informazioni relative alla cannabis ed alla coltivazione.
In un video rilasciato sui social network Ivan Conte ha raccontato alcune fasi del processo, sottolineando l’assurdità della condanna avvenuta di fatto per aver distribuito degli opuscoli e venduto dei semi perfettamente legali.
Non si conoscono al momento altri dettagli sulle ragioni addotte dal giudice per emettere la sentenza, visto che non sono state ancora depositate le motivazioni della sentenza. Di certo, questa vicenda riporta il nostro paese bruscamente indietro nel tempo, all’epoca delle perquisizioni di massa dei canapai.