Ora la Germania punta alla legalizzazione vera e propria
Con autoproduzione e possesso diventati legali, il governo della germania inizia a ragionare sul secondo pilastro della riforma: legalizzazione e creazione di un mercato nazionale, con una proposta attesa per l'estate
Il governo della Germania l’aveva annunciato subito dopo essere entrato in carica e ora non vuole deludere le aspettative: l’autoproduzione e il consumo di cannabis sono solo il primo passaggio del progetto legislativo che prevede la legalizzazione totale con la creazione di un mercato nazionale in Germania fatto di produttori autorizzati e dispensari sparsi in tutto il Paese.
In attesa del lancio dei Cannabis Social Club a partire dal primo luglio, dunque, la spinta per la riforma annunciata in campagna elettorale non sembra essersi esaurita con il primo risultato ottenuto.
“I lavori preparatori sul secondo pilastro delle leggi sulla cannabis sono attualmente in corso con i dipartimenti coinvolti”, ha infatti dichiarato a Tagesspiegel Background il ministro della salute Karl Lauterbach, che è quello che si è speso di più per la causa, anche se i dettagli del piano “non possono essere forniti al momento”.
Lo scoglio, in questo caso, potrebbe essere il regolamento europeo dettato dai trattati internazionali e dalla Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961, con il governo tedesco che ha già annunciato di voler procedere dopo aver trovato un accordo a livello comunitario.
LEGALIZZAZIONE TOTALE IN GERMANIA: PROPOSTA ENTRO L’ESTATE?
Come riporta Marijuana Moment Kristine Lütke, del Partito Democratico Libero, ha affermato di essere “convinta” della necessità di stabilire un programma commerciale e che la successiva legislazione sulle vendite potrebbe incontrare una maggiore resistenza da parte del Bundesrat che rappresenta i singoli Stati.
Non bisogna infatti dimenticare le resistenze espresse da diversi Stati federali tedeschi in occasione della legalizzazione di autoproduzione e consumo.
Kirsten Kappert-Gonther dei Verdi si è detta d’accordo sul fatto che “il secondo pilastro è importante per ridurre al minimo il rischio per la salute dei consumatori occasionali e per creare alternative al mercato nero. Sarebbe positivo se il Ministero della Sanità riuscisse a presentare un progetto di legge quest’estate, in modo che gli Stati e gli altri attori possano essere coinvolti intensamente nel processo di consultazione”, ha affermato. E a noi, come al resto d’Europa, non resta che attendere le prossime mosse.