Germania: la bozza della legalizzazione pronta a marzo
Entro fine marzo il governo tedesco presenterà alla Commissione europea il disegno di legge per legalizzare la cannabis in Germania
Karl Lauterbach, il Ministro federale della Salute in Germania, ha annunciato che il piano di legalizzazione della cannabis del governo tedesco dovrà essere pronto per fine marzo.
Inoltre, dopo aver svelato i dettagli della legalizzazione in Germania, che prevede un possesso fino a 20 grammi di cannabis, autoproduzione domestica e negozi autorizzati, il ministro della Salute ha richiesto per lo stesso periodo una relazione che sostenga con evidenze scientifiche i benefici della regolamentazione della cannabis.
GLI SCOPI DELLA LEGALIZZAZIONE IN GERMANIA
Il ministero della Salute tedesco ha dichiarato che la proposta di legge è attualmente “in fase di formulazione all’interno del governo federale”. E ha ribadito che è in cerca di “pareri di esperti per far luce sugli effetti della vendita controllata di cannabis sulla salute, sulla protezione e il consumo dei giovani”.
Il lavoro, affidato all’Istituto per la ricerca interdisciplinare sulle tossicodipendenze e le droghe (ISD Hamburg), dovrà affrontare gli aspetti principali della legalizzazione e fornire, sulla base dei piani tedeschi, prove che tale provvedimento sia efficace per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal governo.
Una mossa giustificata, in quanto, rifacendosi all’esperienza canadese, i dati evidenziano che con la legalizzazione della cannabis il consumo tra gli adolescenti si è dimezzato, passando dal 19,8% del totale al 10,4%.
La regolamentazione strappa quel velo di ribellione che spinge la popolazione, specialmente più giovane, ad avvicinarsi ad una sostanza perché proibita. Inoltre, essendo l’accesso ai negozi autorizzati alla vendita vietato ai minori, ne rende più difficile l’approvvigionamento e toglie alla criminalità organizzata la principale fonte di sostentamento.
LA COMMISSIONE EUROPEA GIOCA UN RUOLO CRUCIALE PER LA LEGALIZZAZIONE TEDESCA
Il ministero della Salute tedesco ha dichiarato che proseguono le discussioni con la Commissione europea e che una volta presentata, la bozza di legge sarà trattata secondo un protocollo stabilito per l’adozione di nuove leggi degli Stati membri, noto come procedura di notifica TRIS.
Tale procedura mira a prevenire l’insorgenza di ostacoli nel mercato interno prima che si concretizzino. Gli Stati membri notificano i loro progetti legislativi alla Commissione; questa poi li analizza e verifica se siano conformi al diritto dell’Unione europea.
Pertanto, fino a quando non riceverà una risposta dalla CE, la proposta della Germania sarà soggetta a un periodo di sospensione durante il quale il Paese proponente non potrà emanare una legislazione nazionale. Si aggiunge la possibilità della CE, o di un altro Stato membro, di presentare un parere circostanziato che ha l’effetto di prorogare il periodo di stallo per altri tre mesi.
La Direzione Generale per gli Affari Interni della CE guidata da Monique Pariat, che dovrà giudicare quella che potrebbe essere la decisione più importante nella storia dell’industria europea della cannabis, ha ribadito che il consumo personale è materia di competenza degli Stati nazionali e che “non avendo ancora ricevuto la richiesta formale di consultazione, non possiamo esprimere ulteriori commenti”.
LA COMMISSIONE SI OPPONE? UNA SCAPPATOIA PER LA GERMANIA C’È
Nel caso di esito negativo da parte della Commissione europea, rimane la possibilità per la Germania di introdurre la nuova legislazione e al contempo di rispettare i suoi obblighi internazionali ed europei.
In quanto firmatario della Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961, si può appellare all’articolo 2 paragrafo 9 che riconosce la legalità dell’uso di sostanze proibite per scopi industriali, o la legalizzazione come esperimento scientifico.
Niklas Kouparanis, CEO e co-fondatore di Bloomwell Group, tra le più grandi aziende tedesche di cannabis, ha dichiarato che: “In qualità di paese più grande d’Europa, la Germania dovrebbe esplorare quest’opzione, assumere un ruolo guida e ricordare agli altri membri dell’UE che la priorità numero uno è la salute e la protezione umana. Tutelabile solo prosciugando il mercato illegale”.
E ancora: “Quello che stiamo facendo potrebbe portare a un cambiamento nella percezione della cannabis a livello globale, con l’Europa che dice di non lavorare più all’interno della Convenzione del 1961. Porterebbe anche a un cambiamento a livello di Nazioni Unite”, afferma Kouparanis.
Allo stesso modo Finn Age Hänsel, fondatore e amministratore delegato di Sanity Group, azienda tedesca leader nel settore della cannabis, è fiducioso che “se la Germania riuscirà a ottenere il via libera, vedremo molti altri Stati europei seguirne l’esempio. Che il nostro Paese spiani la strada e affronti le sfide della cannabis in Europa così da diventare un modello da seguire”.
MENTRE L’UE NE VIETA IL COMMERCIO GLI STATI MEMBRI MARCIANO VERSO LA LEGALIZZAZIONE
Il sogno di legalizzazione tedesco si potrebbe infrangere con l’attuali leggi dell’UE che vietano il commercio di stupefacenti e il Ministro della Salute Lauterbach ha riferito che intende presentare il disegno dei legge al Bundestag, il Parlamento federale tedesco, solo dopo l’esito positivo della Commissione europea.
Ma la via della repressione è inefficace e a precisarlo è l’ONU, che con un documento ufficiale ha invitato la comunità internazionale a porre fine alla guerra alla droga perché viola i diritti umani.
Se quindi da un lato ci sono le vigenti normative che ne proibiscono l’uso ricreativo, dall’altro ci sono gli Stati membri dell’UE che imperterriti si muovono verso la legalizzazione della cannabis, consapevoli dei benefici in ambito economico, sociale e ambientale.
A partire da Malta, che è stato il primo Paese in Europa a legalizzare l’autoproduzione e il consumo, all’Olanda, che dall’apertura dei coffeshop si prepara alla prima fornitura di cannabis autorizzata dallo Stato. Dal Portogallo, dove è depenalizzato il consumo di tutti gli stupefacenti, alla Spagna, dove i locali possono godersi la loro cannabis preferita nei tanto apprezzati Cannabis Social Club.
La vera domanda è: quando l’Italia deciderà di cavalcare l’onda verde che sta rivoluzionando il mondo intero?