Genova: carabiniere travestito da bidello a scuola per trovare il fumo
E’ successo in un liceo di Genova: il bidello si mette in malattia e viene sostituito da un carabiniere in incognito, che dopo tre giorni di indagini tra gli studenti ne arresta tre per spaccio di droghe leggere e ne segnala altri due come consumatori.
UN NUOVO SALTO DI QUALITÀ NELLA REPRESSIONE DEGLI STUDENTI
Da diversi mesi, ormai, le operazioni antidroga all’interno di tutte le scuole italiane si stanno moltiplicando con metodi sempre più aggressivi. Di poche settimane fa, per esempio, il caso di un controllo avvenuto al liceo Virgilio di Roma, dove gli studenti avevano denunciato di essere stati maltrattati da alcuni agenti mentre il preside dell’istituto si era chiuso a chiave nel suo ufficio, rifiutandosi di interagire con i rappresentanti degli alunni e alcuni genitori che avevano chiesto un incontro. Ma quanto successo a Genova, riportato dal quotidiano Il Secolo XIX, rappresenta un nuovo salto di qualità nella repressione.
STUDENTI MINORENNI SPIATI PER POCHI GRAMMI DI ERBA
Nel liceo di Genova si è assistito a un agente di polizia che si infiltra tra gli studenti in incognito, fingendosi un operatore della scuola, e per tre giorni spia un gruppo di studenti, in buona parte minorenni. Dopo tre giorni arrivano i rinforzi e il cane antidroga, che grazie alle segnalazioni dell’agente in incognito, entrano nelle classi dirigendosi direttamente dai ragazzi sospettati, i quali poi vengono colpiti anche da una perquisizione nelle loro abitazioni. Il risultato complessivo di cotanta operazione è di 35 grammi di hashish e 15 di erba sequestrati e di tre ragazzi che andranno a possesso per spaccio e probabilmente perderanno l’anno scolastico.
NEANCHE MINISTRI E ANTIMAFIA RIESCONO A FERMARE LE PREFETTURE?
Appena una settimana fa il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, aveva dichiarato «oggi ci sono molte più risorse investigative sul fronte delle droghe leggere, ma il consumo continua ad aumentare. Perché invece non concentriamo le forze migliori per il contrasto agli stupefacenti pesanti e soprattutto per aggredire chi li finanzia?». Mentre anche il Ministro Maria Elena Boschi, parlando del “fenomeno” dello spaccio nelle scuole aveva sostenuto che «c’è un allarmismo eccessivo rispetto a una situazione che è sicuramente da prevenire e monitorare ma che, probabilmente, non ha le dimensioni che si cercano di asserire». Parole che sembrano però non cambiare le sempre più aggressive tattiche delle forze dell’ordine, giunte al punto di impiegare un agente in borghese per tre giorni, e un’intera unità per un blitz, per trovare pochi grammi in tasca a dei ragazzini. Il tutto mentre ogni giorno quintali di droghe, specialmente pesanti, attraversano le città di tutta Italia.