Gasparri denunciato per diffamazione da Meglio Legale
L'associazione Meglio Legale ha denunciato il senatore Gasparri per diffamazione a mezzo stampa dopo le dichiarazioni sui fatti di Enna
“Legalizzazione non vuol dire promuovere l’uso, è per questo che abbiamo denunciato per diffamazione a mezzo stampa il senatore Maurizio Gasparri”. Sono le parole con le quali Antonella Soldo, che di Meglio Legale è la coordinatrice, rende nota la denuncia per diffamazione fatta al senatore di Forza Italia dopo i fatti di Enna.
Nei giorni scorsi, infatti, durante un’assemblea scolastica autorizzata nella quale l’associazione era stata invitata per partecipare ad un dibattito sulla cannabis nell’istituto comprensivo Majorana Cascino di Enna, la polizia aveva fatto irruzione spaventando i ragazzi e identificando i rappresentanti d’istituto che avevano organizzato l’evento.
Un’intimidazione plateale, che ha lasciato sbigottiti i ragazzi, e che è arrivata dopo le perquisizioni ostentate per 3 giorni consecutivi da parte di tutte le forze dell’ordine alla fiera Canapa Mundi. In tutto questo il senatore Gasparri, in un comunicato stampa ripreso e rilanciato dalle maggiori agenzie italiane, ha dichiarato che la presenza dell’associazione in un’assemblea avrebbe avuto una funzione di “propagandare l’uso delle droghe” e “minimizzare i pericoli delle droghe”. Facendo della scuola “un luogo di diseducazione invece che una sede dove evidenziare i pericoli delle droghe”.
L’associazione non si è però fatta intimidire e, forte delle proprie posizioni, ha sottolineato che Meglio Legale è un’associazione di promozione sociale riconosciuta dal Registro del Terzo settore che da circa tre anni lavora sui temi delle politiche sugli stupefacenti e della legalizzazione. “La nostra attività non ha nulla a che fare con la ‘promozione del consumo’ di stupefacenti. Quello che noi sosteniamo è che il consumo di cannabis nel nostro paese è un fatto che riguarda 6 milioni di persone, che il consumo di cannabis e altre sostanze tra i giovani interessa una delle percentuali più alte d’Europa (il 28%) e che è meglio che questo mercato lo gestisca, regoli e controlli lo Stato invece che la mafia. Difendere lo status quo vuol dire lasciare i ragazzi a contatto con gli spacciatori e proteggere il monopolio della criminalità organizzata, che dallo spaccio ricava il 40% del totale del narcotraffico”, ha spiegato Soldo, che ha proseguito: “Non promuoviamo alcun consumo, altresì promuoviamo una scelta vera di legalità. Per tutelare il lavoro delle persone – professionisti, volontari, docenti, avvocati, imprenditori, giornalisti, scrittori, parlamentari, semplici cittadini – che sostengono e collaborano con la nostra organizzazione, oggi siamo stati costretti a presentare questa denuncia nei confronti di un senatore della Repubblica con molti più mezzi di noi”.