Ganja Yoga per praticanti di oggi
Insegno ganja yoga perché ho trovato che usare in modo consapevole la cannabis nella pratica yoga porta grandi benefici. Dopo diciannove anni di pratica yoga, posso affermare che con l’introduzione della cannabis la mia pratica ha fatto un grande passo in avanti. La cannabis può stimolare le percezioni sensoriali, far emergere le emozioni, modulare il dolore, elevare l’umore, dissolvere i confini e dilatare il tempo. Le esperienze di ganja yoga sono per molti versi come le migliori sessioni di yoga da sobria, tuttavia sotto l’influenza della cannabis gli effetti della pratica si amplificano.
Trascorrere dieci anni sentendo il proprio corpo in una postura in un certo modo, per poi sentirlo nella stessa postura ma in uno stato espanso di coscienza, è una cosa completamente diversa. La pianta mi stava mostrando cos’era possibile, non solo le capacità del mio corpo fisico ma anche la consapevolezza delle sensazioni sottili al suo interno. Catalizzava o aiutava a sintonizzarmi con gli effetti mistici della pratica yoga di cui avevo letto per anni. Improvvisamente l’anatomia esoterica yogica, come i sette chakra principali, smisero di essere semplicemente un concetto per diventare un’esperienza concreta.
Con l’uso regolare della cannabis, l’accesso agli aspetti meno razionali del mio inconscio – come l’immaginazione, l’intuizione e la visualizzazione – si è rafforzato. Mi sono sentita collegata al principio creativo dell’universo. Quando ero nello stato di coscienza ordinario non ero sicura di credere in un vortice di energia al centro del mio cuore. In uno stato non ordinario, invece, non avevo bisogno di chiedere a me stessa se il chakra del cuore davvero esistesse. Lo potevo sentire, e a volte vedere.
Quando la pratica viene rinforzata con la cannabis, la coscienza egoica, mentale e basata sulle paure si può rivelare a se stessa, essere elaborata e lasciata andare più facilmente. Noi ci identifichiamo solo con una frazione di ciò che siamo veramente. Lasciar andare gli aspetti limitati della mente, anche solo per un momento, approfondisce le esperienze meditative e ci aiuta a lasciar andare la mente la volta successiva, e così via.
Più mantengo consapevolezza, venerazione e intenzione usando la cannabis, più intensa e risvegliante è l’esperienza di picco, in termini di stati di pace, benessere, vitalità e unione col tutto.
Ho iniziato a notare che la mia coscienza rimaneva espansa per giorni dopo una sessione. Era come se stessi creando un ritmo neurale praticando yoga con la cannabis, e raggiungendo quello stato abbastanza spesso, quel ritmo poteva essere sperimentato anche quando non prendevo cannabis né facevo yoga.
Ci sono da tenere a mente alcune precauzioni quando si combinano le due pratiche.
Io raccomando di fare certe posizioni invertite di yoga, potenzialmente pericolose, solo quando si è sobri, e per quanto mi riguarda il potente stile di yoga vinyasa non si combina bene con la preferenza della ganja a stare in posizione orizzontale. Di certo, una forte sativa potrebbe funzionare bene con una pratica yoga più “yang”, se è ciò che state cercando. Quello che funziona meglio per me è fare la maggior parte della mia pratica “yin” (hatha, ricostituente e mistica) rinforzata dalla ganja, mentre la mia pratica giornaliera più energizzante senza di essa.
di Dee Dussault
Pratica yoga da vent’anni e lo insegna da dieci. E’ una pioniera del ganja yoga. E’ stata la prima insegnante di yoga nel Nord America a sostenere pubblicamente i benefici dell’unione di cannabis e pratica dello yoga