Fumin: gli acini “affumicati” del vitigno valdostano
Il fumin è un vitigno autoctono a bacca rossa della Valle d’Aosta, senza parenti in altre aree produttive, coltivato in tutta la valle centrale fino ad un’altitudine di 650 metri, il cui nome deriva dal fatto che gli acini sono ricoperti da una evidente pruina azzurrognola, che li fa apparire quasi affumicati.
L’azienda Les Cretes di proprietà della famiglia Charrère è la più grande cantina privata della regione, con circa venti ettari vitati e una produzione annua di 170mila bottiglie. Le varietà coltivate sono soprattutto quelle autoctone (Petit Rouge, Fumin, Petite Arvine, Gros Rouge, Cornalin, Mayolet, Prëmetta) e per quanto riguarda il Fumin è stata la prima azienda valdostana a produrlo nella doc 1993.
Abbiamo assaggiato il Fumin DOP 2013: il colore è rosso rubino e all’olfatto apre un bouquet di profumi ampio e fragrante che spazia dalla vaniglia al ginepro, dal tabacco al cuoio, dal legno alle confetture di frutta. Al palato mantiene questa ampiezza e intensità, chiudendo lentamente in bocca su note di liquirizia e con una buona persistenza.
Per queste sue caratteristiche si presta a una vasta gamma di abbinamenti, come tutti i vini rossi dotati di struttura, persistenza e adatti all’invecchiamento: salumi, formaggi stagionati, carni rosse, cacciagione e così via. Restiamo però in Valle d’Aosta e proponiamo di abbinarlo alla classica fonduta valdostana: il suo tannino morbido ben si adatta a bilanciare la morbidezza e dolcezza della fontina. Naturalmente il consiglio è di godere di queste delizie affacciati su uno dei meravigliosi panorami che la Valle d’Aosta sa offrire.