Frozen: le diverse declinazioni delle estrazioni
Tutte le differenze, nei procedimenti e nei risultati, delle diverse tecniche di estrazione con ghiaccio
Frozen, fresh frozen, frozen sift, FFWP sono alcune delle diciture che si leggono spesso sulle etichette di hash che girano oggigiorno.
Proviamo a fare chiarezza e spiegare quali sono le differenze nel procedimento e nel risultato e soprattutto perché negli ultimi anni, il frozen ha spopolato nel mercato europeo e d’oltreoceano.
Per fresh frozen di solito si intende un water hash, quindi un’estrazione ottenuta separando la resina dalla parte vegetale con apposite bag, utilizzando ghiaccio e acqua, partendo da materiale congelato fresco: foglioline e resti del trim o anche tutte le cime intere. Se si utilizzano tutte le cime e le foglioline piene di resina allora sarà un FFWP ovvero un fresh frozen wall plant, perché appunto viene utilizzata l’intera pianta. Possiamo utilizzare anche solo gli scarti del trim e destinare le cime ad altro uso, importante è che il materiale da utilizzare sia fresco e non secco, altrimenti non è più fresh frozen.
Per evitare che durante il procedimento venga rilasciata troppa clorofilla nell’acqua, contaminando così l’estrazione, per ridurre il volume delle cime e per evitare che la resina risulti troppo fresca e/o instabile, è meglio non congelare le piante subito dopo il raccolto, ma lasciarle seccare qualche ora (una notte o un giorno interno per esempio) e poi congelare.
Non c’è una data di scadenza, nel congelatore il materiale da utilizzare si può conservare anche a lungo.
Il frozen sift invece non è un water hash, ma è un’estrazione ottenuta a secco, senza acqua o ghiaccio, ma sempre da piante tagliate di recente, seccate per pochi giorni (non ore) e poi congelate.
Il comune denominatore tra questi due tipi di estrazione è dunque l’utilizzo di foglie e cime tagliate da poco, fresche, fresh appunto.
Sono molti gli hashmaker che preferiscono lavorare con materiale fresco e non secco, e per migliorare ulteriormente la qualità ed evitare l’ossidazione della resina lavorano in un ambiente molto freddo, come una cella frigorifera grande con umidità regolata. Le temperature basse eviteranno che la resina si scaldi e si sciolga e che quindi risulti difficile da maneggiare.
Infatti la resina estratta con questi metodi è molto più instabile, tende a “meltare” al minimo sbalzo di temperatura, compreso il calore delle nostre mani. Lavorare in una cella gelata è l’ideale.
Essendo così delicata e instabile la resina fresh è molto difficile oltre che da manipolare anche da seccare, perché tende a trattenere di più l’umidità all’interno ed è più difficile da ridurre in polvere con la grattugia microplane o con il colino.
L’unica maniera, a mio parere, per seccare bene un water hash fresh frozen è utilizzando il dryfreezer, un liofilizzatore farmaceutico che a temperature molto basse, tramite una vacuum pump (pompa per il vuoto), aspira tutta l’acqua in eccesso e lascia la resina molto chiara.
Il diffondersi dell’utilizzo di questo macchinario ha reso facile e più rapido il seccaggio, contribuendo anche alla diffusione di questo tipo di estrazione nel mercato, molto amata sia dai fumatori di classici joint, sia da chi preferisce invece “dabbare” con le apposite pipe.
Importante ricordare che se si coltiva al fine di fare estrazioni, come il fresh Frozen Wall plant, il momento del taglio delle piante deve avvenire leggermente prima rispetto al raccolto destinato ad altri usi. Le piante andranno tagliate quando la maggioranza dei tricomi sono ancora lattei e non ambrati, questo garantirà un colore più chiaro alla resina.
Gli hashmaker oggi, anche grazie all’utilizzo di macchinari come il liofilizzatore, riescono ad ottenere estrazioni senza solventi purissime e di qualità sempre più alta. Dal fresh frozen per esempio si ottiene, tramite pressa idraulica, un ottimo hash rosin, superiore a quello che possiamo ottenere pressando direttamente le cime, e sempre dal fresh frozen si ottengono le famose piattelle.
È chiaro che l’utilizzo di piante fresche e il lavorare in ambienti molto freddi sono stati una combo che ha dato vita a una qualità di estrazioni molto alta; inevitabile il suo successo nel mondo. Chi non vorrebbe provare questo Ice almeno una volta?
A cura di Hilde Cinnamon
Grower residente a Barcellona. Ha un cultivo, un’associazione cannabica e una selezione di genetiche più che rispettabile. Instagram: @hilde.cinnamon