Musica

From Love Parade…to death! L’incredibile epilogo della street parade più grande della storia

Tutto cominciò qualche mese prima della caduta del muro di Berlino, esattamente il 1 luglio del 1989. Matthias Roeingh aka “Dr. Motte”, ideatore della parade, con la sua etichetta “Berlin underground”, volle dare un chiaro “tocco” politico a questo evento; creare una street parade che celebrasse l’unione tra le persone attraverso la musica e il ballo, al di là delle appartenenze culturali e geografiche. Tutto questo proprio in una città come Berlino, simbolo, allora, della divisione geopolitica del mondo ma al tempo stesso embrione della cultura underground che da li a poco diverrà una realtà.

Il primo anno i partecipanti non furono neanche 200. Rapidamente però la manifestazione crebbe di anno in anno fino ad arrivare a coinvolgere più di un milione!!! di esseri umani. Proprio per questo fu modificato il percorso della street e vista la folla oceanica che ormai accorreva ogni anno nella capitale tedesca fu scelta la lunghissima arteria “Strasse des 17 Juni” che passa per l’immenso e più grande parco di Berlino “Tiergarten”, con la conclusione nella “Siegessäule”, ovvero “la colonna della vittoria”.

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E fu proprio in questi luoghi che il sottoscritto partecipò alla più grande “Street Parade” della sua vita, record detenuto fino ad ora, visto che malgrado abbia partecipato a non so quante altre manifestazioni, stree rave parade, Million Marijuanna March, Gay Pride, World Pride ecc. mai e poi mai ho rivisto così tanta gente tutta insieme per ballare e divertirsi nello stesso tempo. C’erano persone arrampicate ovunque, sopra i chioschi delle edicole, sopra i semafori, sui pali della luce e perfino sui tetti della ambulanze, che cercavano invano di farsi largo tra la folla per soccorrere i tanti svenimenti e malori che avvenivano un po’ ovunque.

Anche se nel 1996 la Love Parade era già qualcosa di mastodontico ed immenso, ancora si aveva la percezione di assistere a qualcosa di spontaneo e autentico, cosa che cambiò radicalmente dall’anno successivo. Proprio nel 1997 infatti colui che aveva ideato il tutto, il Matthias di cui sopra, insieme ad altri suoi collaboratori decisero di abbandonare la kermesse, visto la troppa commercializzazione cha aveva stravolto l’idea originaria. Da questo disappunto nacque la “contro” Love Parade, proprio per cercare di continuare a tenere in vita lo spirito che caratterizzava questo evento nei primi anni. Per le prime edizioni si scelse il nome di “HATE PARADE”, in seguito venne adottato il nome, che tutt’ora viene usato, di “FUCK PARADE”. Dopo pochissimi anni anche Berlino si ritirò da città ospitante e la Love Parade fu organizzata in città minori come Dortmund ed Essen per finire addirittura di essere cancellata dal calendario per qualche anno.

Dopo un breve ritorno in quel di Berlino, cosa che comunque non fece cambiare idea al nucleo originario degli organizzatori che continuò a dissociarsi dall’evento, si arriva al 2010, dove viene scelta la piccola cittadina di Duisburg. Gli organizzatori si prepararono all’accoglienza di 250.000 massimo 300.000 persone. I partecipanti effettivi invece sono stati un milione e quattrocentomila, un numero 5 volte superiore a quello preventivamente calcolato. Errori nel calcolo dei partecipanti, errori nell’organizzazione tecnica, errori nella scelta del servizio d’ordine e l’errore fatale di decidere di far seguire a tutti i presenti un percorso con passaggio obbligato in un tunnel privo di uscite di sicurezza all’interno e vie di fuga sbarrate all’ingresso. Tutto questo proprio poco prima della piazza finale dove si sarebbe concentrata tutta la folla.

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Non poteva andare peggio visto che questo calcoli sbagliati, di una superficialità agghiacciante hanno causato una delle più grandi tragedie degli ultimi anni. 21 morti, 21 esseri viventi che hanno smesso di respirare proprio quando fino ad un attimo prima credevano di partecipare probabilmente ad una delle più belle feste della loro vita. Vita che tragicamente hanno perso proprio mentre celebravano la stessa. Gli organizzatori, il comune, il sindaco, la polizia e tanti altri si sono accusati a vicenda rendendo ancora più triste e sconcertante il tutto. Forse se l’organizzazione della Love Parade fosse rimasta in mano a persone che sapevano di cosa si trattava, persone che credevano in quello che facevano e non speculatori burocrati e quanto di più lontano da un evento del genere, ripeto, forse, tutto questo si sarebbe potuto evitare. Evitare di trasformare una delle più belle celebrazioni della vita in un macabro e triste banchetto di morte.

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A-K-77 a.k.a Alessandro Kola

 



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