Friburgo: la città dove si vive verde!
A Friburgo, NON possedere l’automobile è motivo di vanto così come NON superare il limite di velocità di 50km/h. Ma questo è solo uno degli esempi di come una cittadina del sud della Germania, ai piedi della Foresta Nera, abbia saputo trasformarsi e ricostruirsi insieme ai propri cittadini.
La storia dell’esperienza innovativa di Friburgo comincia all’inizio degli anni ’80, quando i cittadini vengono chiamati a confrontarsi sulla decisione di costruire una centrale nucleare a soli 20 km dalla città, in prossimità della Foresta Nera. La protesta popolare che si è scatenata ha coinvolto non solo gli universitari (che rappresentano gran parte della popolazione), ma anche gli agricoltori e viticoltori della zona che vanta uno dei vini tedeschi migliori in assoluto. Grazie a questa protesta che si è manifestata con scontri e occupazioni, i cittadini sono riusciti a scongiurare il pericolo della centrale nucleare e da quel momento si sono concentrati insieme ad una serie di esperti per elaborare una proposta volta allo sviluppo sostenibile della città che in molti casi, ai tempi, veniva definita visionaria. Contrariamente alle aspettative il progetto è stato realizzato e Friburgo vanta ora un primato europeo per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile e il rispetto dell’ambiente.
L’ENERGIA SOSTENIBILE
Inizialmente l’attenzione fu posta sulla produzione di energia attraverso risorse alternative e venne istituito il Freiburg Fraunhofer Institut che resta, ad oggi, il più grande istituto di ricerca sull’energia solare in Europa. È proprio per questo che a Friburgo la maggior parte degli investimenti in energia alternativa sono dedicati all’energia solare, anche se non mancano impianti eolici, sfruttamento delle biomasse o energia idro-elettrica. Proprio il settore delle energie alternative, oltre a fornire energia pulita alla città, impiega un totale di circa 12mila persone con la presenza di circa 2mila imprese e cifre d’affari che si aggirano intorno ai 650 milioni di euro l’anno.
È importante sottolineare che inizialmente non tutta la popolazione era pienamente favorevole allo sviluppo sostenibile, spaventata dai costi e dall’innovazione; ma i più coraggiosi sono riusciti a dimostrarne l’efficacia ai più timorosi. Nella zona di Freiburg è stato realizzato anche un grande edificio (alto oltre 150 metri su tre piani) ribattezzato “Sonnenschiff” (“Barca solare”), dedicato all’alimentazione energetica del settore terziario e delle abitazioni non auto-sufficienti. Poco lontano si trova l’Heliotrop, un edificio a forma cilindrica ricoperto di pannelli solari che gira su se stesso seguendo il Sole.
LA MOBILITA’
L’idea di base per l’organizzazione della mobilità era quella di creare un assetto funzionale e in armonia con il territorio, che permettesse di aumentarne l’accessibilità e l’usufruibilità pensando al rispetto delle persone e non delle automobili. Il fulcro della città è la stazione centrale a struttura circolare che si sviluppa su tre piani: il piano terra dedicato al car sharing, il secondo ad un parcheggio per le biciclette con servizio di noleggio e riparazione al quale si accede grazie ad una tessera o ad un abbonamento e per finire al terzo piano si trova un punto di ristorazione eco-friendly che permette una vista panoramica di tutta la città. Dalla stazione centrale, grazie ai mezzi pubblici, per i quali l’attesa non è superiore a 5 minuti, è possibile raggiungere ogni zona della città in circa 20 minuti. I vecchi tram e mezzi pubblici sono stati rimpiazzati da una ferrovia leggera e da veicoli a emissioni zero, inoltre l’attenzione all’impatto ambientale è curata nei minimi dettagli. Ad esempio, dove possibile, viene fatta crescere l’erba anche in mezzo alle rotaie, per diminuire l’inquinamento acustico provocato dal tram e la dispersione delle polveri sottili.
La pista ciclabile della città, che si è sviluppata a partire dagli anni ’70, misura ora 420 km con parcheggi per circa 10mila biciclette. L’idea dell’amministrazione cittadina è sempre stata quella di ottimizzare l’efficienza dei mezzi pubblici e delle piste ciclabili, rendendo pedonali la maggior parte delle zone o stabilendo un limite di velocità di massimo 50 km/h facendo diventare molto più complicato e scomodo l’utilizzo dell’automobile piuttosto che della bici o del tram.
Oggi a Friburgo, più del 70% per cento degli spostamenti avviene in bici o con mezzi pubblici e lo stesso vale per i turisti, ai quali viene fornita una tessera gratuita per i mezzi pubblici per la durata del soggiorno.
I QUARTIERI CIRCOSTANTI
Verso la fine degli anni ’80 la richiesta di abitazioni è aumentata notevolmente e si è pensato di espandere il progetto verso quartieri residenziali periferici. I due più sviluppati sono Rieselfeld e Vauban, il primo è stato realizzato tenendo conto del rispetto delle distanze brevi tra casa e lavoro e con un’ampia scelta di servizi e negozi senza la necessità di creare centri commerciali o infrastrutture che aumenterebbero l’utilizzo di energia. In questo quartiere i servizi pubblici principali si trovano al centro della città in un grande parco facilmente raggiungibile. Durante lo sviluppo di questo quartiere si è pensato in primis alla creazione della linea dei trasporti pubblici e delle piste ciclabili, per permettere agli abitanti di non prendere in considerazione l’automobile abituandosi fin da subito ai trasporti cosiddetti dolci. Tutte le case sono costruite con un’attenzione particolare ai materiali, alla posizione rispetto al sole e all’isolamento termico. Alcune abitazioni dette “Plus Power” producono addirittura una quantità maggiore di energia rispetto al necessario.
Vauban, invece è situata nella parte meridionale di Friburgo, dove un tempo sorgeva una base militare francese. Dopo essere stata terra di controversie, Vauban ha dato vita al Forum Vauban, una Onlus nata nel 1994 grazie ad alcuni cittadini che vedevano nel recupero e nella riqualificazione dell’area militare. È stata un’occasione per creare un quartiere residenziale modello. Vauban è ora ribattezzato il quartiere senz’auto. Vi si può infatti accedere comodamente in tram o in bicicletta e chi possiede un’auto la deve lasciare in uno dei due garage pubblici che si trovano ai bordi del quartiere. Gli edifici sono stati ristrutturati secondo standard energetici molto elevati, molti edifici sono case passive e le aree verdi sono curate ed organizzate. Friburgo e i quartieri limitrofi non devono essere considerati come eccezionali esempi impossibili da imitare, ma dovrebbero far nascere in ogni cittadino la voglia di fare qualcosa per cambiare il proprio stile di vita. Non è necessario essere degli illuminati o dei pionieri, è necessario rendersi conto di come potrebbe migliorare la nostra vita e la salute del pianeta che ci ospita grazie alle sempre più avanzate scoperte tecnologiche che dovremmo sfruttare per migliorare il nostro tenore di vita e non per peggiorarlo.